In occasione dei festeggiamenti religiosi e civili in onore della protettrice S. Anna, ci siamo recati la sera del 26 a Staiti la festa si è svolta dal 16 al 26 luglio. Siamo arrivati di sera in questo paesino sito a 500 mt. s.l.m., da li una bella vista della fiumara di Bruzzano, un bel Paese, ben raccolto, risalente al 1500, che prende il nome dai proprietari che erano gli Staiti, ben tenuto, le stradine sono molto ben curate, si vede che è costruito sulla roccia, è cosi ben fatto che percorrendo le piccole stradine, si avverte un senso di sicurezza, oggi conta circa 260 abitanti, ma d’estate tornano gli emigrati da ogni parte d’Italia e d’Europa e i devoti dei paesi vicini, per cui Staiti diventa un paese vivace e palpitante, tutti tornano in occasione delle vacanze e della festa di S. Anna che costituisce il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità staitese. Dopo avere attraversato alcuni vicoli arriviamo nella piazza principale dove è posta la chiesa di S. Maria della Vittoria, luogo di incontro dei cittadini, una comunità piccola ma solida, che a tutt’oggi mantiene viva la cultura musicale bandistica,
entriamo nella chiesa e usciti vediamo il palco dove si esibiranno i Mattanza.
Una serata ventosa ma resa piacevole dal clima festoso, in alcuni punti vengono venduti i panini e le caratteristiche pitte. Molti sono venuti dai paesi vicini per ascoltare questo gruppo famosissimo, che da più di 30 anni, attraverso il suo capo storico Mimmo Martino rappresenta la nostra musica popolare,
Mimmo Martino è riuscito attraverso la sua ricerca, e la meticolosa passione che lo contraddistingue a trovare, trasformare e proporre i brani migliori della musica etnico popolare riproponendola attraverso i suoi concerti, con grande professionalità, facendoci amare questa musica che ognuno di noi porta dentro, e attraverso la sua musica la celebriamo ogni volta, rivivendola e amandola.
Dopo essere saliti sul palco il gruppo cosi costituito:
MIMMO MARTINO: voce, flauto dolce, percussioni, armonica
ENZO PETEA e GINO MATTIANI: fisarmonica, tastiere,
FABIO MORAGAS: chitarra battente, chitarra classica,
ROBERTO ARICO’: basso, contrabbasso
MARIO LO CASCIO: chitarre, lira calabrese,
ROSAMARIA SCOPELLITI voce,
GIACOMO FARINA (ex KUNSERTU): tamburi a cornice e percussioni.
Ha iniziato il concerto. Mimmo Martino, storico fondatore, che ha terminato l’evento con la famosa frase: : “Un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire!”, ecco il loro intento, mantenere viva la tradizione popolare calabrese che la modernità può rischiare di modificare e cancellare. Un impegno che tende a valorizzare le tradizioni e la cultura musicale della nostra terra e dell’area del Mediterraneo. Una serata con il gruppo in gran forma, nonostante il vento teso, suoni melodiosi e ritmici uscivano dalla strumentazione in loro possesso tipica della tradizione calabrese, il flauto, l’armonica, la lira, il mandolino, il tamburello. Un grande concerto seguitissimo dalla piazza che ha applaudito a lungo il gruppo. Auguro a loro un sempre maggior successo e crescita musicale, bravo e complimenti Mimmo.
Dopo i Mattanza il tradizionale e bellissimo ballo dell’asino (u camiddu), ed infine uno splendido spettacolo pirotecnico.
Staiti, li 26.7.2014
daniele dattola
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