Mi sono già occupato di Staiti in occasione dei festeggiamenti in onore della protettrice S.Anna, il 26.7.2014, in quella data si sono esibiti i Mattanza con Mimmo Martino.
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Un lettore mi ha spinto a scrivere ancora perché ha evidenziato: “ avete parlato di quasi tutti i paesi meno che di Staiti, mi è parso giusto provvedere. Staiti è un Paese sito a 500 mt. s.l.m., da li una bella vista della fiumara di Bruzzano, un bel Paese, ben raccolto, risalente al 1500, che prende il nome dai proprietari che erano gli Staiti. Ben tenuto, le stradine sono molto curate, si vede che è costruito sulla roccia,
è cosi fatto con amore che percorrendo le piccole stradine, si avverte un senso di sicurezza,
oggi conta circa 300 abitanti, ma d’estate tornano gli emigrati da ogni parte d’Italia e d’Europa e i devoti dei paesi vicini, per cui Staiti diventa un paese vivace e palpitante, tutti tornano in occasione delle vacanze e della festa di S. Anna che costituisce il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità staitese. Dopo avere attraversato alcuni vicoli arriviamo nella piazza principale dove è posta la chiesa di S. Maria della Vittoria, luogo di incontro dei cittadini, una comunità piccola ma solida, che a tutt’oggi mantiene viva la cultura musicale bandistica. Come tutti i paesi grecanici è posto lungo la dorsale di una montagna e le case sono poste un vicina all’altra, al riparo dalle incursioni. In lontananza la vista del mare. Si arriva salendo dalla cittadina di Brancaleone. Sicuramente il paese è sorto un po’ alla volta prima abitato da nuclei di Contadini e pastori durante la Signoria dei Ruffo. Il suo nome Staiti viene indicato in un documento del 1571 in questa occasione Alfonso D’Aragona de Ayerbe Signore di Brancaleone vende Staiti per 20.000 ducati a Cristoforo La Rocca di Messina. Per poco rendimento il feudo tornò a essere di Alfonso che a causa di debiti lo dovette rivendere a Eleonora Spadafora, nobildonna della città di Messina, che lo trasferì al nipote Federico Stayti. Da questi passò al figlio Diego, che non ebbe figli per cui il feudo fu affidato alla sorella di Diego, Ippolita, sposa di Vincenzo Carafa che tennero il feudo fino all’eversione della feudalità (1806). Caratteristica dei Staitesi o Staitani è la longevità, la laboriosità, una comunità solida. Varie sono le chiese tra le più importanti quella di S. Maria della Vittoria che è la chiesa Matrice. Si trova al centro del paese, In posizione posteriore è posto un bel campanile con torre da dove si vedono 3 campane di cui una grande del 1722 e quella media del 1684. C’è un’abside con un altare centrale e nelle navate laterali ci sono due altari barocchi. In bella vista una statua di marmo bianco di Carrara raffigurante la Vergine col Bambino attribuita al gruppo del Gagini del 1572. Chiesa di S.Anna è posta all’inizio del paese, una bella chiesa a mono navata,
dietro l’altare la statua di S.Anna.
Ancora da vedere, il Monumento ai Caduti, ed infine la fontana vecchia con le maschere in pietra apotropaiche nelle quali sgorga l’acqua, veniva usata anticamente come lavatoio. Mentre prima di arrivare a Staiti in una località chiamata Badia c’è il Tempio Basiliano di S. Maria di Tridetti che è un monumento Nazionale bizantino del l’XI° sec.,
col tempo le grotte di Brancaleone, secondo Stranges costruite e usate dagli Armeni, furono abitate dai monaci basiliani, abbandonate le stesse i monaci costruirono e dimorarono nei monasteri. Diedero una forte mano di aiuto alle popolazioni locali, favorendo la nascita di questo centro. Nel 1300 i monaci di Brancaleone, abbandonarono la vita eremitica nelle grotte scavate nella roccia, per vivere in un monastero, erano in tutto in numero di 8, nel 1310 vi era una chiesa protopapale a Pressocito. Importante fu anche la chiesa di S. Maria di Tridetti posta in una vallata vicino al paese di Staiti, … Visitare per credere
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Melito di Porto Salvo, li 31.7.2016
daniele dattola