Ringrazio tutti gli amici che scrivono chiedendo notizie di Nunziella e Tito Squillaci. Nunziella in un msg mi ha fatto sapere che stanno bene e sono in attesa della decisione del CUAMM, l’Organizzazione Umanitaria che ha mandato li il Dr. Tito Squillaci nella veste di medico specialista Pediatra nell’Ospedale di Pujehun. Con un’altra lettera ecco di seguito cosa ha scritto Nunziella:
La chiamerò la ricetta delle tre U: Umiltà – Umanità – Unità. Ecco cosa penso, dopo questo periodo di permanenza in Africa, siano gli elementi necessari per fare una buona cooperazione. Umiltà, che scaturisce dall’amore, non per te stesso, ma per l’altro, prima per chi ti sta accanto e collabora con te e poi per chi è affidato alle tue cure. Umanità, che scaturisce dalla capacità di sentirsi non “il solo”, ma una tessera di un insieme, una parte di un tutto (che non sei tu) e, solo la disponibilità ad accogliere l’altro nell’amore, permette a te di scoprire la bellezza del tutto. Unità, che scaturisce dall’equilibrio fra te e l’altro. Equilibrio, che non può sussistere, se non è mantenuto costantemente (senza abbassare la guardia) da una grande dose di umiltà su un piatto della bilancia e da un’uguale dose di umanità sull’altro piatto. Forse però, questi tre elementi, possono essere applicati anche in ogni rapporto, in ogni gruppo, comunità, famiglia, parrocchia…, perché penso che, senza di essi, sia difficile e improbabile ogni rapporto e cooperazione.
5 Agosto. Ieri è arrivato da Padova Giovanni, un esperto del CUAMM, con una vastissima esperienza di cooperazione e volontariato, e anche di epidemie come l’Ebola. Abbiamo discusso a lungo sia ieri che oggi, ora sta facendo un giro di colloqui con le autorità, un controllo delle strutture e della sicurezza e sta facendo anche un giro di colloqui personali con ciascuno di noi. Terminerà la sua visita l’11 agosto e le sue osservazioni costituiranno la base per le decisioni che il CUAMM prenderà riguardo alla nostra presenza qui, a causa della situazione creatasi con l’epidemia di Ebola. In questo campo, comunque, il CUAMM è già molto attivo e sta fornendo un importante supporto alle autorità locali dal punto di vista logistico e organizzativo, in particolare per l’allestimento dell’unità di isolamento per i casi sospetti del nostro
distretto. Ieri in tutta la Sierra Leone è stato il “Sit down day”, una giornata dedicata alla riflessione, nella quale era obbligatorio rimanere in casa, quasi un “coprifuoco” voluto dal governo per sensibilizzare la popolazione riguardo all’Ebola: nessuno poteva viaggiare, per spostarsi occorrevano dei permessi speciali, ogni attività pubblica è stata sospesa. In ospedale non sono arrivati bambini. Oggi è arrivato solo un bimbo, ed una bambina che però purtroppo era già morta, Tito è lì, speriamo che il bambino non sia grave. Per sicurezza ci è stato proibito di frequentare luoghi pubblici, e domenica non siamo potuti andare a messa. A me è stato vietato di andare in ospedale, andrò solo per fotografare i dipinti che oggi Charles ha completato e non ho ancora potuto vedere, perché abbiamo avuto a pranzo Giovanni.
7 Agosto. All’ospedale non è arrivato più nessuno e il reparto si sta svuotando man mano che i bambini vengono dimessi. Ma ciò avviene, purtroppo, non perché non ci sono bambini malati, bensì per la paura dell’Ebola che hanno sia i genitori, che i mototaxisti , proprio perché due di loro si sono contagiati per aver portato, ignari, due ammalati di Ebola. E così, molto probabilmente, gli ammalati si rivolgono alla medicina tradizionale.
Angela torna in Italia, l’ha deciso il CUAMM, non ha alcun senso che corra tanti rischi per la tesi. Ha ventotto anni, quasi coetanea di Maria Olimpia, che ne ha venticinque. Da quando è arrivata le abbiamo consigliato piu’ volte di ripartire, ma lei era risoluta a rimanere, non avremmo mai voluto essere nei panni dei suoi genitori. Era arrivata da Lamezia Terme per fare il tirocinio di un master in cooperazione, giusto in tempo per festeggiare i sessanta anni di Tito con un bel capicollo, che gli ha portato in dono… mai dono fu tanto gradito!
Mi dispiace che vada via, perché era una bella compagnia, ma sono felice per i suoi genitori. Penso che mi mancherà, ma mi mancherà anche Clara, che parte per due settimane di ferie, è una persona molto equilibrata, competente e sempre disponibile.
9 Agosto. Ogni giorno facciamo degli incontri “fiume” con Giovanni, riguardo all’Ebola, per discutere su ciò che si è fatto in giornata e su ogni aspetto della sicurezza, sull’organizzazione, sul materiale da reperire, sui lavori per il completamento della tenda di isolamento, sulla formazione e la collaborazione con il personale locale e tanto altro. La situazione è difficile e non si prevede alcun miglioramento a breve.
Per i sessanta anni di Tito, Olimpia, che è medico anestesista, ci ha inviato una lettera densa di affetto, le ho risposto: “È bello sapere che innanzi tutto usi il cuore per curare (certamente oltre la competenza e la professionalità), non chiuderlo mai dietro a delle fredde sbarre di ferro”. Alla scuola di specializzazione in bioetica, al San Tommaso, ho studiato la care, allora mi sono ritrovata a pensare che una definizione di “care” poteva essere: “la carezza di Dio”, che si serve della nostra mano per donarla a chi ne ha bisogno. E oggi, i miei ricordi mi hanno portato in Malawi, dai bambini di un piccolo villaggio che eravamo andati a visitare. Io facevo loro delle carezze, all’inizio si spaventavano, poi ridevano e in fine ci seguivano senza mollarci fino a sera, nonostante facessi loro capire che era buio e dovevano tornare a casa. Ho pensato che Dio ci accarezza continuamente con il suo amore, noi qualche volta ci allontaniamo, qualche volta ci
spaventiamo, qualche volta ridiamo, ma più lo seguiamo e più gustiamo la bellezza della sua carezza e più ci viene difficile allontanarci.
E quando sopraggiunge la sera, quando il buio non ci permette più di vedere la sua mano, allora, è tempo di “fare memoria” e, ricordando, trasmettere quanto abbiamo ricevuto. Non dobbiamo avere paura, perché il ricordo del calore e del profumo di quella carezza può rendere bello anche il buio della notte senza luna. Non ci stanchiamo di essere la mano di Dio, accarezziamo il “piccolo” che ci sta accanto finché non giunga il giorno.
12 Agosto. domani la direzione del Cuamm analizzerà la situazione dell’epidemia di Ebola, con i rischi connessi, e deciderà riguardo alla nostra permanenza qui.
Sierra Leone, 13.8.2014
Nunziella Squillaci x daniele dattola
Abbiate cura anche di voi. Un abbraccio. Rosetta