Reggio Calabria, Giovedi 16 marzo 2017, alle ore 17,30 si è svolto presso il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia, nell’ambito delle iniziative culturali inerenti la mostra monetale “Nomisma Reggio e le sue monete” allestita a cura del Direttore del MarRc Dr. Carmelo G. Malacrino e dal Prof. Daniele Castrizio del DICAM dell’Università di Messina un’ importante conferenza dal tema: “ Terina dai molteplici volti. Il racconto di una città attraverso le sue immagini monetali”.Relatrice la Dr.ssa Grazia Salamone.
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I lavori sono stati introdotti dal Direttore del Museo Dr. Carmelo G. Malacrino che ha fatto presente che tutte le conferenze organizzate nel mese di Marzo sono state dedicate a questa mostra.
Dopo i primi due incontri quello di stasera, è trattato dalla Dr.ssa Grazia Salamone,
laureata all’Univesità di Messina, specializzata all’università di Lecce ha svolto una serie di master all’Università Roma 3 e alla scuola normale Superiore di Pisa, ha lavorato su varie pubblicazioni e in modo particolare sulle ninfe eponime delle monete greche e si è occupata del mondo monetale della magna grecia e altro inerente questa attività. Una ricchissima produzione di lavori tutti di altissimo livello oggi tratterà un tema a Lei molto caro. Lei ha iniziato dicendo che proverà a raccontarci la storia di una città calabrese attraverso un percorso di immagini, immagini molto particolari, perché sono documentate attraverso le sue monete, questo è un supporto che molto spesso viene ignorato, anche gli archeologi eccetto i numismatici, spesso sottovalutano l’importanza stessa della moneta col suo valore storico documentario. Avrete modo, se interessati di vedere i filmati della serata e le fotografie, alla fine di questo servizio, con i quali potrete approfondire la materia, una lezione veramente magistrale nella quale ha parlato di Terina, della sua storia fatta attraverso lo studio delle monete. Complimenti alla Dr.ssa veramente brava, una relazione esaustiva.
Terina, nel novembre scorso è stato inaugurato il parco archeologico nel comune di Lametia Terme, Terina è stata localizzata nell’area di S.Eufemia Vetere. Terina fu una colonia di Crotone, che Crotone volle impiantare sulla costa Tirrenica per contrastare l’egemonia di Sibari su questa costa che risale al 510 a.C. l’anno della distruzione di Sibari, comunque non vi sono degli elementi archeologici assolutamente certi, gli scavi sistematici dell’area, avviati nel 1997, hanno messo in luce la presenza di un abitato piuttosto esteso, circondato da necropoli, con un impianto urbanistico regolare, quello che vediamo nell’immagine risale al IV° sec. a.C., non abbiamo dei documenti strutture anteriori a questa fase, prima degli anni 90, quello che di Terina si conosceva proveniva da altri rinvenimenti del tutto casuali, il primo fu il tesoro detto di Terravecchia, un tesoro scoperto nel 1865, poi nel tempo confluito ad Britisch Museum a Londra e come potete vedere conteneva degli splendidi oggetti in oro, frammenti di cintura, un diadema, collane, pendagli, orecchini configurati a testa femminile e poi anche delle monete, monete d’oro di Agatocle subito scomparse e due in bronzo , questo ha consentito di verificare che era plausibile in questa area vi fosse la città di Terina.
Ecco la prima emissione, Terina è fedele a questa immagine di figura femminile che si manterrà dal V° sec. fino al III° sec. a.C. in una continuità di emissione.
Queste emissioni furono l’unico documento che indicava che esisteva un’antica polis di nome Terina, che dovette avere un ruolo particolarmente importante proprio per l’abbondanza delle emissioni e dello sviluppo iconografico e le articolazioni nominali superiori ed inferiori che questa coniazione ebbe nel tempo, vediamo meglio questa emissione a diritto abbiamo una testa femminile volta a destra, con la legenda in alto Terina, al rovescio troviamo una figura, di profilo, che nella mano destra tiene un ramoscello d’ulivo, tutto intorno una corona d’ulivo circonda il tipo. Alla fine della relazione della dr.ssa Salamone è intervenuto anche il Prof. Daniele Castrizio con una mirabile ricostruzione della storia di Terina.
Quello che voglio mettere in evidenza è la parte finale della relazione della Drssa Salamone che condivido completamente quando ha detto che: “Queste storie delle monete vanno raccontate anche ai non numismatici, il compito delle mostre delle conferenze è proprio questo, la comunicazione on line , con un linguaggio accessibile semplice ma non banale, consente di raggiungere un pubblico potenzialmente sterminato, portando la cultura e conoscenza fuori dai soliti luoghi comuni, direttamente alla gente”.
Guardate di seguito la galleria fotografica e i filmati
Reggio Calabria, li 16.3.2017
daniele dattola