Il 19.12.2014 alle ore 17.30 è stato presentato presso il Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, nella splendida cornice del Natale 2014,
il libro di Rocco Familiari.”Il Nodo di Tyrone” edito da Marsilio.
Ha presentato l’Autore la giornalista e saggista Zina Crocè, bravissima, che è sempre presente in questi eventi di alta cultura.
L’Aula era gremita di persone.
Cosi come in altri articoli pubblicati su questo sito la Prof.ssa Crocè si è occupata sempre dell’attività di questo illustre cittadino melitese, figlio del Dr. Pietro Familiari e fratello del noto Prof. Universitario Luigi Familiari,
la Dr.ssa Crocè ha scritto un libro:”Eros nella drammaturgia di Rocco Familiari”. Hanno inoltre relazionato Il Dr. Angelo Vecchio Ruggeri e il giornalista Enzo Romeo, insomma un pool importantissimo per presentare questo uomo di grande spessore culturale. Alcun brani del libro sono stati letti dal famoso attore e cabarettista Giacomo Battaglia.
Rocco Familiari è un figlio proveniente da una famiglia illustre melitese, conoscevo benissimo il Dr. Rocco, quale laureato, giovanissimo, in giurisprudenza a Messina (il più giovane avvocato d’Italia), dove ha insegnato per alcuni anni Diritto di Lavoro e legislazione sociale, trasferendosi a Roma dove ha vissuto per circa trent’anni, ricoprendo incarichi dirigenziali di notevole prestigio quale Presidente dell’IPSEMA dal 1994 al 1999 e Presidente dell’Inpdap dal 1999 al 2003. Non conoscevo invece a fondo il lato artistico di prestigio di quest’uomo che a Messina dove ha scritto vari saggi e articoli , ha esordito come regista dell’Opera “ I Tessitori” di Hauptmann da Lui tradotta ed adattata, dirigendo il Teatro Struttura dal 1973 al 1976. E’ stato Fondatore a Taormina, nel 1976 del Festival Internazionale del Teatro, fino al 1980, ed ha ricevuto dal Presidente della Repubblica, nel 2005 il Diploma di Benemerito della Cultura. Ha fatto numerose pubblicazioni, ed ha diretto vari lavori teatrali con importanti personaggi dello spettacolo quale Mita Medici, Amanda Sandrelli, Vanessa Gravina etc. dunque un personaggio di spicco che si inserisce con merito nella lista dei migliori cittadini melitesi.
Nel Nodo di Tyrone i ricchi proprietari di una villa, affidano la gestione a uno scontroso giardiniere, che passa il suo tempo libero ad ascoltare Bach. Il parco ha molti segreti: Un enorme albero, sculture con scene di rapimenti, un giardino nascosto, sentieri in pietra con disegni di nodi celtici…un sepolcro. L’anziana proprietaria e il giardiniere, tentano di capire il senso di quelle presenze, la figlia dell’anziana proprietaria Adelaide, tornata a casa insieme al figlio Roberto, va alla ricerca della prozia, per conoscere i misteri della villa. Robertino entra in confidenza con il giardiniere, il piccolo ha un coma, un male oscuro e il giardiniere è costretto a rivelare la sua vera identità. Il nodo di Tyrone è un dramma che va letto scritto con grande capacità. un grande libro scritto da una grande uomo della nostra terra…buona lettura. Complimenti a tutti i relatori che ci hanno regalato una serata di alta cultura.
Reggio Calabria, li 19.12.14
daniele dattola
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