Posto alle falde dell’Aspromonte, sul versante jonico Meridionale, appartiene all’area grecanica, lo raggiungiamo dopo essere stati a Pentedattilo, Bagaladi e alla valle dell’Amedolea, partendo da Melito arriviamo a Palizzi Marina, (circa 2.000 abitanti).
(Via Nazionale, incrocio strada per Palizzi e Pietropennata)
Paese nato intorno al 1770, una volte finite le incursioni saracene. conosciuto fin dall’antichità (periodo magno greco per il suo porto, Strabone lo citò come un comodissimo punto di approdo, qui le navi si fermavano per il rifornimento di legna acqua e viveri. Ebbe enorme importanza nel periodo magnogreco. Venne ricostruito in età romana, interrato nell’800 per permettere il passaggio della ferrovia.
(Lungomare Palizzi M.na e spiaggia)
Mentre la frazione di Spropoli era un avamposto strategico. Palizzi Marina come tutti i paesi di mare, ha 5 km. di spiaggia, una vocazione turistica con un bel lungomare,
(Particolare Lungomare Palizzi M.na)
il borgo marinaro, il mare molto pescoso, da qui, in pochi minuti, si arriva a Capo Spartivento, uno dei posti più pescosi della Calabria, In questo paese si pratica la pesca e molti si sono dedicati a questa attività,
importante è anche l’agricoltura, rinomato il vino di “Palizzi”di colore rosso intenso, di grado alcolico dai 13 ai 15° ideale per accompagnare piatti forti, a base di carni rosse e cacciagione, si vendemmia a settembre ed è prodotto da vitigni di alicante, malvasia nera e nerello calabrese.
Palizzi ricomprende le frazioni di Pietropennata (circa 150 abitanti).
e Spropoli (circa 250 abitanti). Che deriva da “Propilei” cioè era un avamposto delle guardie di frontiera.
(Spropoli – Via Nazionale)
(Spiaggia Palizzi – località Spropoli)
(Località Spropoli – Particolare battigia)
Salendo verso l’alto dopo avere imboccato il sotto indicato incrocio
(Incrocio Via Nazionale-Palizzi, Pietropennata)
si arriva a Palizzi, (circa 380 abitanti), paese posto su un picco collinare roccioso.
(Palazzi Sup. e il castello visto da lontano)
C’incamminiamo lungo il paese che ha l’aspetto di un borgo medievale.
(Particolare Case Palizzi Sup.)
Come tutti i paesi della costa Jonica sulle origini ci sono varie teorie, si sostiene che fa parte delle sette città fondate dai Calcidesi, nell’VIII° sec. a.C. la fonte è di Aristotile. Il gesuita Cesare de Cara scrisse che queste terre furono occupate dagli Hethei, Pelagi che erano arrivati dalla lontana Mesopotamia e che occuparono le isole dell’Egeo, la Grecia e l’Italia Meridionale. Essi importarono anche le loro abitudini e conoscenze, il credo religioso, la lavorazione dell’argilla. Nell’età medievale, durante il periodo svevo, faceva parte dei possedimenti del vescovo di Bova, periodo che durò fino al 1200. Il centro è sorto come tutti questi centri intorno al 1000. Prima del 1451 vi era in questo territorio la presenza dei monaci basiliani che fondarono alcuni monasteri. Dopo il 1451 ci sono dei documenti che indicano che risulta feudatario Geronimo Ruffo feudatario di Brancaleone e Palizzi, essi rimasero proprietari del feudo fino al 1504. Dopo fu posseduto dai d’Aragona de Ayerbe fino al 1580, dai principi Colonna fino al 1654, e dopo dagli Arduino che la tennero per circa un secolo, ottenendo nel 1662 il titolo di Principe. Dopo il tragico terremoto del 1783 fu acquistato dai De Blasio che ottennero il titolo di barone e che dopo la cessazione dei feudi del 1806 rimasero proprietari fino ad oggi del castello posto in cima al paese, una costruzione imponente con tetti circolari e quadrati, con resti di mura spalti etc.. I francesi disposero durante l’ordinamento amministrativo 1811 che Palizzi fosse sotto la giurisdizione del comune di Staiti.
(Palizzi visto da Pietropennata)
Da visitare:
La Chiesa parrocchiale di Sant’Anna (Matrice)del 1600 con una bellissima cupola di origine bizantina, e una magnifica statua marmorea, di enorme pregio, di Sant’Anna con la Madonna in braccio del 1500-1600, attribuita al Gagini. Questa chiesa fu sede protopapale.
(Chiesa Matrice di S. Anna con cupola Bizantina vista da dietro)
Le case sembrano aggrappate alla rupe dove sovrasta l’antico castello.
(Come si presenta il Paese di Palizzi all’arrivo)
(Paese e castello di Palizzi visto dall’alto-strada verso il borgo di Pietropennata)
Palizzi ha una frazione Pietropennata, posta a 950 mt sul livello del mare, prima dell’arrivo alla frazione vi è una chiesa, della Madonna del Carmine.
(Chiesa della Madonna del Carmine)
La Chiesa della Madonna del Carmine si trova in località Carmine venne fondata prima del 1573 data in cui il vescovo Giulio Straviano istituì il rito latino. Con bolla papale del 1903 è stato stabilito che chi prega, si confessa e fa la comunione in questa chiesa il 15 e 16 luglio di ogni anno ottiene l’indulgenza plenaria.
Ancora più su la frazione Pietropennata, posta a 950 mt sul livello del mare, vi e’ la chiesa parrocchiale
Santa Maria di Alica si trova nelle campagne della frazione di Pietropennata, sono i ruderi di un vecchio monastero basiliano, con la statua proveniente da questo. La statua della Madonna e a mezzo busto risale al 1400 ed è stata attribuita al Gagini. Essa si presenta anche con due corone di argento con lamine sbalzate fu donata dai monaci francescani di Bovalino nel 1655 ora conservata nella chiesa dello Spirito Santo.
Chiesa dello Spirito Santo presso Pietropennata esiste dal 1887, è conservata in questa chiesa la statua di S. Maria di Alica, con tre campane datate 1098, 1161, e 1163.
L’ex chiesa di San Sebastiano governata nel passato da una confraternita laicale funzionò fino al 1840, dopo venne chiusa al culto e ripristinata grazie all’arciprete De Angelis che riusci ad evitare la distruzione dell’edificio, oggi è sede di un’associazione musicale.
Chiesa del Santissimo Redentore sorge a Palizzi Marina fu costrutia nel 1934 su richiesta della popolazione di questo centro e su concessione del Vescovo di Bova, sull’altare la statua del Santissimo Redentore e in fondo alla navata destra la statua in cartapesta della Pietà.
Chiesa di S. Francesco di Paola sorta nel 1810 a Palizzi Marina voluta dal sacerdote Antonio Nesci, e fatta costruire al nipote dello stesso. Nel 1992 fu donata dai fratelli Domenico, Antonio e maria nesci Trapani Lombardo all’arcivescovado Bova-Reggio. Al centro della facciata un medaglione in ceramica che rappresenta la madonna con bambino.
Il Castello Non si hanno notizie certe sulla data di costruzione, ma all’entrata dello stesso è scritto in latino che nel 1580, perché cadente venne restaurato dalla famiglia Colonna e dopo nel 1866 dal Barone Tiberio de Blasio.
Nel 1751 il castello era cinto da muri con due torrioni, oggi il castello non versa in buone condizioni, sono ancora visibili i muri perimetrali parte delle mura di cinta e una torretta addossata alle pareti laterali. Il castello ha necessità di urgenti restauri
(Particolare torre del castello)
Torre Mozza è un rudere collocato su una collina, serviva per l’avvistamento durante l’epoca normanna, a forma quadrangolare.
Palazzo Nesci è collocato alla marina, ha due piani ed era una residenza della nobile famiglia Nesci.
Palazzo Romano , è imponente, ha una posizione panoramica sul mare jonio, costruito su due piani.
Fontana Sulfurea Si trova lungo la strada che porta a Pietropennata.
Monumento dedicato ai Caduti a Palizzi sup. in marmo nero vi si leggono i caduti di guerra.
Lapide ai Caduti lapide in marmo con i nomi dei Caduti di guerra del 15/18.
Nell’antichità si lavorava come in tutti i centri grecanici la ginestra. Per ottenere tessuti di fibra. Si pratica la pesca la pastorizia ed è sviluppato il turismo.
Si ringrazia Nino Marino per la collaborazione al servizio fotografico.
05.04.08
daniele dattola
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