L’olio nell’antichità simboleggiava la vita e la fecondità. I rami dell’olivo facevano da ornamento alle tombe dei Faraoni, in Egitto si commerciava l’olio prima del 13° sec. a.C. Prima del 2500 a.C. il codice Babilonese di Hammurabi, dettava le regole per la produzione e la vendita dell’olio di oliva. I Greci lo consideravano un prodotto di origine divina, l’olivo era un dono di Atena, che per gareggiare, percorse davanti a Zeus, la terra con una lancia e comparve un olivo e divenne per questo protettrice di Atene, vincendo Poseidone che con un colpo di tridente fece comparire una pozza di acqua marina.
Aristeo figlio di Apollo e di Cirene fu portato a conoscenza delle ninfee di come innestare l’olivo selvatico ed avere cosi raccolti abbondanti e insegnò agli uomini come lavorare gli olivi per ottenere l’olio. Omero scrisse che Ulisse si costruii il letto matrimoniale con un tronco di un grande olivo. Tutti nell’antichità facevano riferimento, quando scrivevano, all’olio e al vino, che erano ritenuti due prodotti divini.
(F. N. Marino olivo con la rete per la raccolta)
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