Troppo spesso assistiamo in Calabria a fatti che sembrano contraddire la logica della politica. Numerosi Comuni sono stati sciolti, altre Amministrazioni sono adesso sottoposte ad “indagini”, ad es. Reggio Calabria e Siderno, a dimostrazione che le Organizzazioni malavitose riescono a penetrare molto facilmente nel tessuto politico amministrativo dei nostri Comuni.
La Legge sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose risale al 1991; ad oggi, i Comuni sciolti in Italia per infiltrazioni di questo genere hanno raggiunto livelli molto alti, circa 220. L’iter che porta allo scioglimento di un comune è abbastanza lineare: il Prefetto invia nel Comune o ASP in odore di infiltrazioni mafiose una Commissione d’Accesso, che, verificata l’infiltrazione, redige una relazione e attraverso questa il Governo dispone lo scioglimento con Decreto del Presidente della Repubblica. Una volta Commissariato, il Comune viene gestito da una triade di Commissari fino a nuove elezioni che non possono avvenire prima di 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6. I Comuni più soggetti a scioglimento sono quelli del Meridione d’Italia e fra questi la Calabria.
Il Commissariamento è senz’altro un atto fondamentale per contrastare le infiltrazioni o i condizionamenti dei Consigli Comunali, è pertanto necessario continuare a perseguire questa strada. Ma non sempre lo scioglimento funziona come dovrebbe in quanto trattasi di atti (quelli che spesso portano allo scioglimento dei Consigli Comunali) che hanno una certa discrezionalità. Infatti, la Legge Bassanini ha dato molto potere nella gestione della cosa pubblica ai dirigenti dei vari Uffici , Uffici Tecnici, Patrimoniali etc. Può capitare che a volte taluni amministratori, vengono indotti a scelte, che non sempre si rivelano trasparenti. L’attuale normativa, stranamente, dopo i dovuti rilievi da parte della commissione d’accesso, permette lo scioglimento dell’Ente e l’allontanamento dei suoi Amministratori, ma non di quei tecnici, e/o funzionari che hanno indotto i politici a produrre atti non trasparenti. Paradossalmente, si può verificare che sciolto un Comune i tre Commissari che subentrano possono continuare ad essere indotti in altri errori da parte degli stessi personaggi, che sono rimasti al loro posto. (Ogni riferimento è puramente casuale).
Evidenzio che a volte può capitare che per l’azione di un singolo individuo, (tecnico o politico) viene sciolto un intero Consiglio Comunale, colpendo per sempre indiscriminatamente Amministratori dalla indubbia moralità; intere comunità vengono additate negativamente in termini di credibilità.
I casi sono molteplici e talvolta rasentano elementi di scarsa democraticità; la responsabilità penale e l’allontanamento del singolo individuo in questi casi non può che essere “Personale”. Non può e non deve succedere che la responsabilità di uno debba ricadere su un intero Consiglio Comunale e quindi su persone di indubbia moralità. Amministratori che sono stati scelti democraticamente, vengono allontanati e macchiati indelebilmente, (esclusi ovviamente i casi di ampie infiltrazioni che pervadono l’intero Consiglio Comunale), non andrebbero umiliati. Proprio in queste pagine ho letto, per un Comune sciolto, le ragioni dei due Sindaci che si sono succeduti, entrambi nella vita, sono stati ritenuti sempre impareggiabili cittadini seri ed onesti. I casi, comunque, sono numerosi.
E se continuiamo ad approfondire l’argomento, in genere (non sempre), i Comuni commissariati subiscono una paralisi totale nella gestione della cosa pubblica, in quanto i tre Commissari sono il più delle volte dediti a ristabilire la legalità e a svolgere normali funzioni ordinarie.
Concludo dicendo che sicuramente la normativa inerente gli scioglimenti va ritoccata, aggiornata, migliorata e in alcuni suoi punti rivista per mantenere intatto il fervore amministrativo che le nuove amministrazioni portano con sé ma che l’arrivo dei Commissari fa venir meno.
Per quanto riguarda il Comune di Bova Marina che fine ha fatto il fermento a cui ci avevano abituati i fratelli Squillaci relativamente all’attività archeologica di quella zona e mi riferisco in modo particolare agli scavi della Villa Romana di San Pasquale?
Melito di Porto Salvo, li 09.06.2012
da un libero pensiero di
daniele dattola