Melito di Porto Salvo, Venerdi 9 settembre 2016, alle ore 19.00, presso la Casina dei Mille, si è svolto a cura del Rotary Club Reggio Calabria Est, un’interessante caminetto sul Risorgimento che ha avuto come tema: “Progetto Conosciamo il nostro Territorio. I Luoghi della Storia La Casina dei Mille. Speranze e delusioni dell’Unità d’Italia”.
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I lavori sono stati introdotti dal Presidente del Rotary Dr. Antonino Alberti che ha iniziato cosi il suo percorso,
occorre dire con grande successo, visto che la sala era gremita di persone, soci, autorità Rotariane,
tra i presenti il Sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri, i dirigenti scolastici dr. Domenico Zavettieri e Concetta Sinicropi. Dopo l’introduzione del Presidente i lavori hanno avuto inizio con una breve ma esaustiva relazione della prof.ssa Caterina Capponi, docente di Storia e Filosofia, dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea,
che ha avuto il compito di moderare l’evento e introdurre i relatori, che sono intervenuti nel seguente ordine:
Prof. Sen. Saverio di Bella – Ordinario di storia moderna, dell’Università degli studi di Messina,
che ha trattato con grande professionalità e passione l’argomento: “L’Unità D’Italia: un problema risolto, un problema che nasce”, il Prof. a proposito di Risorgimento, ha lanciato la provocazione di fissare il suo culmine al 1 gennaio del 1948, data dell’entrata in vigore della nostra Costituzione. In questo lungo cammino della storia risorgimentale, lo stesso ha posto l’accento, sull’indomabile volontà del popolo, dal Nord al Sud, di giungere alla libertà tanto dallo straniero quanto dalla tirannia dei Savoia e dei Borboni. Questa Liberazione si sarebbe dovuta sostanziare, soprattutto per noi meridionali, nel possesso della terra in una società prevalentemente contadina. Ponendo l’accento sul Lavoro come espressione di affrancamento – che ha spiegato Di Bella – non a caso è al primo punto del dettato costituzionale: l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Tra cadute (il tradimento dell’aspettativa di reduci garibaldini e congiunti dei caduti nella divisione delle terre demaniali), eroismi (da Calatafimi, all’Aspromonte e a Napoli) tutto si conclude a Teano con lo strascico del brigantaggio e della repressione, “si è passati, ha detto il Prof. Di Bella da una geografia fisica ad una ideale” nel solco delle virtù repubblicane tracciato in decenni di moti e di rivolte. E’ seguito l’intervento del prof. On. Fortunato Aloi, noto politico e storico, del nostro territorio, già Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione,
che non avrebbe bisogno di presentazioni. A noi piace ricordarlo per la Legge sul bergamotto, e per il suo ultimo saggio: “Pagine risorgimentali” della Città del Sole Edizioni, presentato nel maggio scorso presso la Casina dei Mille proprio su iniziativa dei Cavalieri Garibaldini. Nella sua veste di scrittore ha pubblicato lavori in campi diversi, che vanno dalla saggistica, alla storia, alla filosofia, alla narrativa e sociologia. La sua presenza ha arricchito il caminetto dando a tutti i presenti la possibilità̀ di avvalersi delle sue riconosciute doti di fine intellettuale, politico e meridionalista offrendo il suo punto di vista sulla vicenda garibaldina in Calabria, della presenza di Garibaldi sull’Aspromonte nel 1862 e sulla seconda presenza di Garibaldi in Calabria, dice Aloi, è la prova evidente di come l’eroe non aveva mai messo da parte l’idea di conquistare Roma per “aggregarla” al territorio nazionale nella prospettiva di realizzare l’ Unità d’Italia che non poteva prescindere dalla presenza di Roma stessa. Dopo L’On.le Aloi è intervenuto il Prof. Vincenzo Naymo, professore aggregato dipartimento di Storia Moderna,
con una relazione dal titolo: “sulla fine del regno delle due Sicilie fra eventi storici e dibattito storiografico”. Studioso della storia sociale e istituzionale del Regno di Napoli in età moderna con una particolare attenzione per i sec XVI-XVII, lo stesso ha sottolineato che fu soprattutto dal 1838 al 1848 che Ferdinando II tentò disperatamente di creare un sostrato unificatore all’apparato giuridico- amministrativo che ben presto svelò invece una completa estraneità al popolo meridionale e in particolare a quello siciliano che cercò di liberarsene con la rivoluzione del ’48. Infine l’intervento di Paolo Pratico, noto studioso di questi eventi, grande organizzatore di manifestazioni garibaldine,
che ha parlato di come riesce a coinvolgere i giovani e a descrivere i luoghi dove è stato Garibaldi, con cavalcate commemorative garibaldine che lo hanno reso famoso. Dopo gli interventi dei relatori i presenti hanno posto delle domande agli stessi. A conclusione dei lavori, occorre fare un plauso agli organizzatori, e complimentarsi con loro per questa splendida giornata. Complimenti al Rotary Club RC est.
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Melito di Porto Salvo, li 9.9.2016
daniele dattola