In data 13.1.14 a Lacco di Melito P.S., durante una visita al maneggio di Paolo Praticò,
Paolo mi ha raccontato un’insolita storia, dicendomi che è in possesso della sella di Giuseppe Garibaldi. Riporto il racconto .
Era alla stazione ferroviaria di Milano, aveva circa 25 anni, si sentì chiamare e riconobbe un sardo suo vecchio commilitone, con cui aveva fatto il servizio militare a Civitavecchia, presso la Caserma Aurelia (1° Rg.to bersaglieri). Il vecchio amico, dal cognome Ledda, gli disse che era da almeno 2 anni che lo cercava, in quanto voleva informarlo che un pastore sardo, era in possesso della sella di Giuseppe Garibaldi e voleva venderla.
A detta di Paolo i cavalli noti di Garibaldi furono 3; 1 era la valorosa Marsala, 1 Borbone (avuto in regalo dal figlio Menotti tolto a un suo nemico Borbone a Reggio Calabria e chiamato per questo motivo così) e lo stallone SAID regalato a Garibaldi, insieme alla sella in questione, dal pascià ( Khedivè) d’Egitto.
Ledda aveva cercato Paolo Praticò perché durante la vita militare, Paolo parlava sempre del paese di Melito e della sua importanza, per lo sbarco avvenuto lì per ben due volte di Giuseppe Garibaldi.
Questo è il motivo per cui Ledda cercò di avvertire Paolo, in quanto questa vendita avrebbe potuto interessarlo.
Da Milano Paolo abbandonò il viaggio verso Legnano, dove era diretto e col suo vecchio amico Ledda partì verso la Sardegna.
In un paese vicino alla Maddalena incontrarono il vecchio pastore che aveva più di 80 anni, il pastore disse a Paolo che suo padre diceva sempre che quella era la sella di Giuseppe Garibaldi, e che Garibaldi aveva due nomi Giuseppe Maria. Paolo che aveva iniziato a lavorare in quel periodo come rappresentante, rapito dalla bellezza, e dal fatto che la sella avrebbe potuto essere veramente quella di Garibaldi, la pagò, una somma cospicua e la portò con se a Melito P.S. Ecco le foto
Un noto esperto in questa materia, contattato da Paolo, esaminata la sella, fece presente allo stesso che sicuramente risaliva al periodo garibaldino
e che l’ipotesi del regalo del Pascia’ (Khedivè) d’Egitto era rafforzata dal fatto che l’arcione (parte interna della struttura) era foderato con placenta di elefante e quindi poteva essere verosimile che era stato un regalo dal Pascià (Khedivè).
Paolo stimandomi, mi ha fatto fotografare la sella, di cui è gelosissimo, portandomi a conoscenza di questa insolita, quasi incredibile storia .
Melito P.S., li 13.1.2014
daniele dattola
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