Ho inviato alla Comunità Europea – Settore Direzione Generale Ambiente, la seguente richiesta che, in attesa di risposta, pubblico qui di seguito:
ALLA COMUNITA’ EUROPEA
SETTORE DIREZIONE GENERALE AMBIENTE
Sono Daniele Dattola e abito a Melito di P.S., in provincia di Reggio Calabria. Mi è giunta notizia attraverso i mass media che il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e il suo Ministro dell’Ambiente hanno dato il SI al VIA, per permettere a una Società di creare una Centrale a Carbone nel territorio di Saline Joniche (RC), per produrre energia elettrica attraverso la combustione di carbone, produzione nota per essere, rispetto a quella del petrolio e del gas, la maggiore fonte di introduzione nell’ambiente di CO2, ossido di azoto, zolfo e polveri, sostanze altamente cancerogene e cardiotossiche, come documentato dagli studi epistemologici di tanti studiosi del Settore. Emissioni altamente dannose per l’ambiente che destabilizzano gli equilibri climatici, riscaldano eccessivamente il pianeta e causano l’aumento dell’effetto serra nell’atmosfera.
Tutte azioni che non tengono conto dell’impegno richiesto, in forza del protocollo di Kyoto, di riduzione entro il 2012 delle emissioni di gas serra da parte di diversi paesi, tra cui l’Italia.
La cosa che più sconcerta è che in quell’aria a ridosso della fabbrica vivono migliaia di cittadini, ci sono i seguenti centri: Saline Joniche, S.Elia, Masella, Riace, Annà di Melito P.S., Melito di Porto salvo, Lazzaro, Il borgo di Pentedattilo, etc. I dati raccolti su centrali a carbone già a regime, sono davvero preoccupanti rispetto all’inquinamento provocato, senza sottovalutare il problema legato alle scorie radioattive che verrebbero disperse attraverso i fumi.
La Calabria ha un surplus di Energia, non ha bisogno di creare queste fabbriche che danno un alto inquinamento sia in termini di CO2 che in termini di nanoparticelle cancerogene. Tutto questo in un’area soggetta a vincolo archeologico altamente sismica.
Non sono proprio questi preoccupanti impatti ambientali che hanno già spinto altri Paesi ad abbandonare la tecnologia a carbone in favore delle energie rinnovabili?
Concludo dicendo che tutto ciò causerà gravi danni alle popolazioni lì abitanti, all’agricoltura, al mare e al turismo. So di certo che la popolazione sta creando una petizione a favore del No al Carbone. Ma quali possono essere le iniziative a parte quelle degli Organi Istituzionali, Regione, Provincia e Comuni, come si possono difendere i cittadini da questa annunciata catastrofe ambientale? Chiedo di conoscere il danno che queste popolazioni subiranno a causa delle emissioni di questa fabbrica. Quali sono le competenze e gli interventi della Comunità Europea per difendere tale popolazione? Quali sono le attuali Leggi della Comunità Europea Settore Ambiente?
Melito di Porto Salvo, 28.6.12
Grazie
daniele dattola
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