Sulle qualità e capacità professionali nel campo della ricerca archeologica di Sebastiano Stranges ho già scritto precedentemente in questo sito.
Di lui ho scritto: ”Sebastiano Stranges è Ispettore Onorario del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, ora vi voglio descrivere questo personaggio attraverso la lettura fatta in un libro, edizione ETS Pisa 2004 dove l’autore sosteneva che: durante un esame un Prof. esperto, calabrese, ebbe a dire che la costa Jonica era un deserto archeologico, invece è grazie alla caparbietà di Sebastiano Stranges che insieme a Luigi Saccà (lavorano in equipe) non si sono scoraggiati dalla cronica mancanza di fondi della Sovrintendenza, segnalando grazie al loro amore per l’archeologia, alla stessa, centinaia di siti che vanno da Motta S. Giovanni, a Saline, a Melito, Condofuri, Bova e Bova Marina, Palizzi e Capo Spartivento. Dimostrando invece che la costa Jonica reggina altro che deserto archeologico, era invece un giardino fiorito. Quindi i ritrovamenti fatti da Stranges e le sue segnalazioni, insieme a quelli di Saccà, sono serviti a mappare un periodo che va dal Neolitico all’età del bronzo e per questo variegare di epoche e tradizioni, lo stesso Stranges afferma che diversi studiosi inseriscono la provincia reggina per i ritrovamenti del neolitico, al baricentro della Preistoria insieme alla regione della Mesopotamia”. Questi dati forniti da Stranges sono serviti ai grandi professori dell’archeologia per mappare il territorio della nostra costa jonica meridionale.
In data odierna ho avuto la fortuna di poter stare insieme a questo famoso personaggio,
si è reso disponibile, a mia richiesta, per un giro nelle vicinanze di Melito, per farmi vedere e conoscere un po’ di archeologia locale. Ci incontriamo a casa mia in una pessima giornata di pioggia, ma la nostra voglia non ci ha impedito una lunga camminata insieme. Ci siamo recati in località Prunella di Melito, e salendo lungo le montagne, Stranges mi fa fermare l’auto e in un attimo mi mappa , dal punto di vista archeologico la zona in cui ci troviamo. Epoca età del Bronzo (dal 3.100 a.C. al 1200 a.C.), mi fa vedere alcuni insediamenti,
molto materiale è andato distrutto per via dei lavori della forestale, portati a compimento tanti anni prima. Mi fa vedere un lunghissimo muro fatto in pietra, un muro antichissimo, una cinta di pietre, fatta per delimitare una zona.
incontriamo casualmente il Dr. Antonio Orlando che si unisce a noi, a ridosso del muro, mi spiega che c’era un grande villaggio attorniato ai lati, dalla montagna con nel davanti, la visione del mare,
un grande insediamento quasi nascosto dalle montagne, fatto di abitazioni dalle dimensioni di mt. 4×4; girando tra questi ruderi, tirava fuori dal terreno cocci di vasellame che stavano a dimostrare l’insediamento umano,
e mentre lo seguivo attentamente, cominciavo a capire dalle sue parole la grande inestimabile preparazione che ha in questo campo Sebastiano Stranges,
non riuscivo a trovare niente, mentre lui di volta in volta scopriva sempre nuovi reperti.
Anni e anni di ricerca in quel posto, lo hanno portato alla conclusione che i cocci erano di origine Maltese così anche l’insediamento. Nelle vicinanze di questo posto mi ha fatto vedere una tomba tholos ormai distrutta per i lavori fatti a suo tempo in questa zona.
Dopo siamo andati in un posto vicino, e mi ha mostrato un graffito scolpito su una roccia, dove probabilmente veniva immessa dall’alto una sostanza colorata , probabilmente sangue, che scendendo metteva in evidenza una figura femminile, il reperto è stranissimo ma importante, perché sicuramente, anticamente, veniva usata come una roccia votiva.
Sulla forma si possono dare diverse interpretazioni
Addirittura sembra che sulla figura femminile sia sopra incisa la figura di un bue, sono però, impressioni personali…
Ecco, grazie a Stranges, una prima mappatura del nostro territorio. Saranno gli studiosi futuri a dirci qualcosa in più di questo graffito trovato da Sebastiano Stranges e che lui stesso ha studiato insieme alle Dr.sse: Antonella Repaci e Maria Caterina Lo Giudice, naturalmente è stato ripulito da terra, dai muschi etc ecco come si presenta oggi.
Non posso che dire GRAZIE a Sebastiano Stranges per la sua gentilezza, cortesia e per avermi fatto passare, nonostante il tempo, una magnifica mattinata archeologica, nei pressi di Melito P.S.
Melito di Porto Salvo, li 21.01.2012
daniele dattola
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