Diceva un mio grande Amico, nella vita i fatti sono quelli che contano, non le chiacchere, e sono sempre più convinto, che avesse ragione, ed è per questo che oggi scrivo questa storia intrisa di pensieri che sono diventati fatti. Se vi ricordate il 29 gennaio 2017, in ricordo della Memoria, il CIF Centro Italiano Femminile Comunale di Melito di Porto Salvo, ha organizzato un Convegno del tema: “Quando il male ci interroga”
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La serata fu moderata dal Dr. Tito Squillaci, pediatra, oggi assente in quanto impegnato quale volontario medico pediatra in Africa.
Le relazioni furono svolte in ordine dal Prof. Sac. Lucio Bellantoni,
Teologo e Docente di Teologia Pastorale e di Antropologia Teologica che ha trattato l’argomento: “Male, sofferenza, dolore in chiave bibblica” In quell’occasione disse che la fede in Cristo è la via unica e sola per vincere il male. Possiamo farcela, se crederemo nel crocifisso risorto e ci lasceremo ogni giorno modellare a sua immagine dallo Spirito Santo senza opporre resistenza.
Dopo è intervenuta la Prof.ssa Germana Chemi , docente di Storia della Filosofia ISSR che ha trattato il tema: “Dietro la banalità del male. Riflessioni filosofiche sull’origine e il significato del male nel Novecento”.
Nel 1961 Arendt Hanna fu mandata dal The New Yorker a Gerusalemme per seguire il processo dello Stato d’Israele contro Adolf Heichmann: un funzionario nazista che organizzava il traffico ferroviario che trasportava gli ebrei ai campi di concentramento. Dal suo reportage nacque un famoso libro, intitolato “La banalità del male. Heichmann a Gerusalemme”. Hannah Arendt rivela il modo in cui quest’uomo si sottraeva alla propria responsabilità umana ed il processo le offre l’occasione di interrogarsi circa il funzionamento della capacità di giudizio dell’uomo. La lezione del processo, per Hannah Arendt, è che la mancanza di pensiero può provocare disgrazie maggiori di quanto possano fare gli istinti malvagi insiti nell’uomo.
La terza relazione fu quella svolta dal prof. Enrico Tromba
Archeologo, ebraista, docente ISSR che trattò l’argomento: “I Campi di Concentramento Italiani: il caso Ferramonti”.
Una relazione molto tecnica che nacque dagli studi condotti dallo stesso prof. Tromba nell’intera documentazione inerente il Campo di concentramento di Ferramonti , unico esistente in Calabria, da dove è emerso che c’era una netta distinzione tra i campi tedeschi e quelli italiani evidenzia, infatti, in modo preciso e netto la differenza dei due popoli italiano e tedesco.
Gli internati in Italia si potevano ritenere fortunati in quanto venivano trattati “umanamente” e intendo diversamente rispetto ai campi posti in altre parti d’Europa, infatti in Italia gli internati non venivano uccisi o torturati ma trattati da essere umani, cosi come emerge dalla documentazione che ci ha fatto visionare il prof. Tromba e grazie a questi documenti che si capisce come venivano trattati gli internati in Italia.
L’ultimo intervento è quello del Prof. Padre Gaetano Lombardo su Edith Stein.
Sacerdote appartenente all’Istituto di vita consacrata “Piccoli fratelli e sorelle dell’Immacolata”, professore di antropologia filosofica presso il seminario arcivescovile della diocesi di Reggio Calabria e di storia della filosofia medievale presso l’Istituto di Scienze Religiose di Reggio Calabria.
Lui ha relazionato su Edith Stein (S. Teresa Bendetta della Croce) è una delle figure più luminose e affascinanti del secolo scorso. Filosofa ebrea, discepola del padre della fenomenologia contemporanea Edmund Husserl, nel 1921 si converte al cattolicesimo, e per circa dieci anni opera come insegnante, studiosa e conferenziera nel mondo culturale cattolico e non cattolico tedesco. Mori nel campo di concentramento di Auschwitz.
Potete vedere l’argomento nel seguente link:
https://www.dattola.com/melito-cif-in-ricordo-del-giorno-della-memoria-quando-il-male-ci-interroga/
In data 20 gennaio 2018, alle ore 19,30 preso il ristorante la Casina dei Mille, la Dr.ssa Carrabotta Franca, Presidente del Centro Italiano Femminile Comunale di Melito,
ha presentato a tutti gli invitati, in una Sala gremita di persone, il libro contenente gli atti di quel Convegno, pubblicato dall’editore Falzea dal titolo: “In ricordo del giorno della Memoria: Quando il male ci interroga” il libro è stato dedicato alla compianta Dr.ssa Giovanna Ferrara, “Anima vitale del CIF Calabria”, presente la figlia della Dr.ssa Ferrara che ha ringraziato. Il libro è stato scritto da Franca Carrabotta, Giuseppe Toscano, Tito Squillaci, Enrico Tromba, Gaetano Lombardo, Germana Chemi. I lavori del Convegno sono stati mirabilmente moderati dal Dr. Giuseppe Toscano noto giornalista della Gazzetta del Sud,
che di volta in volta ha presentato e introdotto i relatori, tra cui il bravissimo Luigi Rossi, Prof. di Sociologia, nell’Università di Messina.
Tutto il ricavato del libro sarà devoluto dal CIF Comunale di Melito alla Fondazione: “Benedetta è la vita” Onlus, presente all’iniziativa il padre di Benedetta
che è stato il fondatore dell’Associazione, che ha preso vita grazie all’iniziativa dei familiari e degli amici di Benedetta Nieddu del Rio e “ai piccoli F.lli e sorelle dell’Immacolata” per quest’ultimi ha ritirato il premio padre Gaetano Lombardo. Occorre dire che la Dr.ssa Franca Carrabotta ci regala convegni di alto spessore, con ampi riconoscimenti da parte di tutti.
Durante i lavori si è appresa la notizia, che la Dr.ssa Franca Carrabotta è stata nominata responsabile Provinciale del CIF Calabria, mentre responsabile del CIF Comunale di Melito è stata nominata l’avv.ssa Anna Rita Foti , che sicuramente ci regalerà avvenimenti importanti in quanto già la conosciamo per il suo impegno nel sociale (v. i numerosi Convegni a cui ha partecipato quale moderatrice).
Le due professioniste sono state a lungo applaudite dai presenti in Sala. Questi sono i fatti cui mi riferivo all’inizio di questo articolo. Complimenti alle neo elette, Complimenti al Cif per questi avvenimenti che tengono alto il nome di Melito in campo Culturale, di seguito la galleria fotografica e appena possibile breve filmato sull’evento.
Melito di Porto Salvo, li 20.1.2018
daniele dattola