Dopo averne richiesto autorizzazione all’Autore pubblico questo interessante e ben fatto lavoro di Saverio Verduci:
<< … Cum Brindisium iterque illud, quod tritum in Graecia est non sine causa vitavissem, Kalendis Sextibus veni Syracusas, quod ab ea urbe transmissio in Graeciam laudabatur; quae tamen urbs mihi coniunctissima plus una me nocte cupiens retinere non potuit. Veritus sum, ne meus repentinus ad meos necessarios adventus suspicionis aliquid afferet, si essem commoratus. Cum autem me ex Sicilia ad Leucopetram, quod est promontorium agri Regini, venti detulissent, ab eo loco conscendi, ut trasmitterem, nec ita multum provectus, reiectus austro sum in eum ipsum
locum, unde conscenderam. Cumque intempesta nox esset mansissemque in villa P. Valeri, comitis et familiaris mei,
postridieque apud eundem ventum exspectans manerem, municipes Regini complures ad me venerunt, ex iis quidam Roma recentes; a quibus primum accipio M. Antoni contionem, quae mihi ita placuit,ut, ut ea lecta, de reversione primum coeperim cogitare.>>
(Cic. Phil., I, 3,)
<<…Evitati, non senza ragione, Brindisi e l’usuale percorso per la Grecia, il primo agosto sono arrivato a Siracusa, perché mi veniva presentata come conveniente la traversata da quella città per la Grecia; ma quella città a me assai legata non poté trattenermi più di una sola notte, sebbene fosse molto desiderosa di avermi. Ho temuto che il mio improvviso arrivo presso amici determinasse qualche sospetto, se mi fossi trattenuto a lungo. Ma dopo che i venti mi avevano spinto dalla Sicilia a Leucopetra, che è un promontorio del territorio del Reggio, da quel punto mi imbarcai (nuovamente) per effettuare la traversata, e, senza che ancora avessi percorso un lungo tratto, fui ricacciato dall’austro nello stesso luogo da cui ero salpato. Era notte fonda e la trascorsi nella villa di Publio Valerio, mio alleato ed amico; l’indomani, mentre, sempre presso di lui, attendevo il vento favorevole, vennero da me diversi cittadini di Reggio, alcuni dei quali da poco tornati da Roma; ed è da loro che ricevo la prima notizia del pubblico discorso di Marco Antonio, che mi piacque così tanto che, dopo averlo letto, cominciai per la prima volta a pensare ad un ritorno a Roma.>>
(Cic. Phil., I,3, trad. in lingua italiana di Saverio Verduci)
E’ il 43 a.C. ed è con queste parole che Leucopetra – Lazzaro entra a far parte della storia della letteratura latina.
Relativamente alla citata villa che ospitò il grande oratore romano nel suo triste viaggio per la Grecia fuggiasco da Roma la si è sempre voluta individuare in una serie di strutture sul tratto terminale di Corso Italia a Lazzaro. Oggi grazie ai recenti dati che sono emersi da una serie di campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza possiamo affermare che si tratta dei resti di una villa romana ma che non si tratta sicuramente delle strutture della villa di Publio Valerio, grande amico di Cicerone, e che lo ospitò nel momento del pericolo poiché la datazione sia dei reperti mobili che delle strutture murarie
appare troppo alta rispetto al contesto storico del viaggio raccontato da Cicerone.
Ma resta sempre l’interrogativo: poiché a Leucopetra è ampiamente documentata l’esistenza di
una villa romana appartenuta a P. Valerio patrizio del territorio reggino, dove andarla a cercare?
Autore Saverio Verduci
10.4.2012
Grazie (daniele dattola)!!!
Lascia un commento