Melito di Porto Salvo, Venerdi 9 settembre 2016, alle ore 19.00, presso la Casina dei Mille, si è svolto a cura del Rotary Club Reggio Calabria Est, un’interessante caminetto sul Risorgimento che ha avuto come tema: “Progetto Conosciamo il nostro Territorio. I Luoghi della Storia La Casina dei Mille. Speranze e delusioni dell’Unità d’Italia”.
Nel Palazzo degli Alberti, di notevole stile, posto sulla via Nazionale, nel bivio per Taranto-Reggio Calabria e l’Aspromonte, fatto costruire da (Don Domenico Alberti nel 1667), vi è un palazzo nella cui entrata principale si trovano in bella vista due splendide colonne con capitelli dorici sicuramente recuperati da qualche precedente monumento,
e ci sono due importanti epigrafi in latino impresse su marmo “parce Manu viator” etc. che tradotto:”Fermati un poco, o viandante, pregusta almeno con gli occhi, questi ameni giardini, deliziose dolcezze che il Marchese di Pentedattilo
Domenico Alberti scelse fra i resti della Magna Grecia e pose sotto il patrocinio dell’Immacolata Vergine protettrice di questo luogo”.
L’altra “Laeta sub Hoc Coelo” che tradotto: “ Ecco che la gioconda aurea lietamente spira sotto questo cielo; ora spandendo dolcezza, splendono le terre di miele, nel tempo di Don Domenico Alberti marchese di Pentedattilo, nell’anno del signore 1667”. Essa fu utilizzata come residenza del Marchese di Pentadattilo sede delle sue attività agricole. Durante lo sbarco di Garibaldi “poiché il bombardamento aveva già ferito e uccisi parecchi volontari, l’Ospedale fu posto all’altro capo del loro schieramento, dentro Melito stesso, nel grande palazzo, pure dei Ramirez, ma in origine anch’esso degli Alberti, già splendida villa munita e indi abbellita da verzieri alveari e statue, sita in piazza casino che da essa suppongo prende il nome.In quell’edificio furono trasportati, e curati, e precisamente al pianterreno, nei due bassi posti a destra guardando, i moribondi e i feriti, di quella giornata. Tutto ciò nella tarda mattina di quella domenica d’agosto 1860. E questo fu, se non erro, per quanto sembri assurdo e improbabile, l’unico luogo di cura, posto al limite dello scacchiere a circa 3 km dal punto di sbarco, che lo Stato Maggiore eresse nel settore di Melito. E i feriti arrivavano dignitosi e silenti”.
Riprendendo questo tema dico:” o viandante se ti trovi a passare per Melito soffermati a guardare le albe e i Tramonti che sono un meraviglioso cantico della natura.
buona visione.
Melito di Porto Salvo, li 23.11.2014
daniele dattola
il 2.4.2014 ho trattato questo argomento nel mio sito, in questo link a cui vi rimando:
http://dattola.com/22424/melito-ai-tempi-della-citt-di-tukki-la-vallata-del-tuccio/
L’argomento è interessantissimo, non mi resta che ringraziare il Circolo Culturale “Meli” di Melito P.S., che come sempre in queste occasioni, dimostra sensibilità verso questi temi, ed ha organizzato con tempestività questo Convegno.
Melito di Porto Salvo, li 4.6.2014
daniele dattola
In data 13.1.14 a Lacco di Melito P.S., durante una visita al maneggio di Paolo Praticò,
Più volte mi ero riproposto di scrivere qualcosa sul Santuario della Madonna di Polsi, conosciuto come “Santuario della Madonna della Montagna” sito a Polsi nel Comune di san Luca (RC), nel cuore dell’Aspromonte in una vallata posta tra i boschi, percorsa dalla fiumara del Bonamico a circa 900 mt s.l.m.
Durante un determinato periodo dell’anno tra il 22 agosto e il 14 settembre la Montagna si anima, arrivano pellegrini da tutta la provincia di Reggio Calabria e dalla Sicilia per partecipare alla festa che culmina solennemente il 2 settembre.
Sembra che questo Santuario con le Strutture accanto, risalga al IX° secolo, e sia sorto a cura dei monaci Bizantini che scappati dalla Sicilia si spinsero qui per evitare le incursioni saracene e fondarono la chiesa e un nucleo abitativo.
Mi viene incontro il Docente Prof. Luigi Familiari di Melito
(Prof. Luigi Familiari)
La parrocchia di Annà di Melito Porto Salvo, ha organizzato in data odierna, un Convegno commemorativo, per ricordare il 70° anniversario del tragico evento di guerra del 31.1.1943, nel quale durante una cerimonia presso il villino dei marchesi Ramirez, a causa di un bombardamento aereo, persero la vita l’arcivescovo di Reggio Calabria Mons. Enrico Montalbetti e tante altre persone cosi come dirò in seguito.
Nella sezione “foto del Passato”, ho più volte fatto presente che sarebbe opportuno che la gente tirasse fuori dai cassetti, (rinunciando al proprio egoismo), le foto che sono un reperto importantissimo per ricreare attraverso le immagini la storia di Melito. Debbo dire, che non ho avuto una risposta partecipata, ma grazie a questo appello, in questi giorni, Luciana Familiari mi ha presentato, Giacomina, Giovanna Minniti, in arte Giami,