Il Sito di Daniele Dattola

Area Grecanica

Melito Concerto i “TRigGitani” con Baldassaro, Calcaramo e Siclari

Il 10.8.2014, alle ore 21,30 a Melito P.S., presso il Giardino del circolo Culturale “Meli”, si è svolto un interessantissimo concerto dal titolo:”CE SOIR MANOUCHE: prima di guardare le stelle passa da noi”, proposto dal gruppo musicale i “TRigGitani “, dal seguente significato: “Tri trio, Riggitani reggini e Gitani zingari”. Il gruppo è costituito da un trio d’artisti, molto conosciuti nella Provincia di Reggio Calabria, per i concerti nei quali suonano con grande professionalità.

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I Componenti sono:

Vincenzo Baldessarro: contrabbasso/mandoloncello

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Alessandro Calcaramo: chitarra/ mandolino

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Daniele Siclari: chitarra.

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E’ componente importante del gruppo “La voce”la famosa cantante Marinella Rodà.
Il tema del concerto è stato il jazz manouche o gipsy jazz stile musicale melodico cadenzato, tipico delle band tzigane, in cui trovano la massima espressione gli strumenti a corda. Questo genere musicale trae la sua origine dall’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che ne è considerato l’ideatore e il suo massimo esponente, rendendo possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e del Jazz Americano.
Da Wichipedia: “Il jazz manouche (anche noto come gipsy jazz, gipsy swing o hot club jazz) è uno degli stili del jazz. Si definisce jazz manouche quello stile musicale melodico cadenzato in cui trovano la massima espressione gli strumenti a corda (chitarre, bassi, violini…), tipico delle band tzigane. Questo genere musicale trae la sua origine dall’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che ne è considerato l’ideatore e il suo massimo esponente: egli ha reso possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e il jazz americano. Il frutto di questa unione è un genere che coniuga la sonorità e la creatività espressiva dello swing degli anni trenta con il filone musicale del valse musette francese ed il virtuosismo eclettico tzigano.I pezzi, tutti famosissimi, suonati dal trio, hanno riscosso un successo enorme tanto che tutti i presenti ripetutamente hanno applaudito i musicisti, che si sono complimentati con i presenti per l’attenzione che prestavano all’esecuzione dei brani.
Lo stile del Jazz americano mischiato  ai chiari ritmi della nostra sonorità calabrese da al suono dei tre musicisti melodie e ritmi particolari che non trascurano le nostre orgini culturali legati alla storia di Rheghion.
Una serata magica, intensissima con i tre protagonisti in gran forma.

Melito di Porto Salvo, li 10.8.2014

daniele dattola

 

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Melito P.S. Centenario della Grande Guerra nella continuità del progetto di Garibaldi

Melito di porto Salvo, giovedì, 7 agosto 2014, alle ore 18,30 si è tenuto presso il Museo Garibaldino in via Lungomare dei Mille, in occasione del Centenario della Grande Guerra un Convegno: “Nella continuità del progetto di Garibaldi il compimento dell’Unità D’Italia (1860-1918)”. Il Convegno è stato patrocinato dal Comune di Melito P.S., dall’UNUCI Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, e dal Circolo Ippico Melitese Cavalieri Garibaldini Melito P.S. in collaborazione con l’Istituto comprensivo “E. De Amicis” di Bagaladi, S. Lorenzo, Melito P.S.; l’ANP Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici ed alte professionalità della Scuola Sezione Provinciale di Reggio Calabria e dal Circolo Culturale Giuseppe Calogero di Reggio Calabria.

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I saluti al Convegno e e gli interventi sono stati fatti da:

Cavaliere Paolo Praticò Presidente Cavalieri Gaibaldini/Circolo ippico melitese di Melito P.S;

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Professor Antonino Nastasi Dirigente Scolastico IC E. De Amicis;

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Professor Vincenzo Mandalari Presidente Provinciale ANP Reggio Calabria;

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1° Cap. Ing. Nicola Pavone Presidente U.N.U.C.I. Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia Sez. Provinciale  T. Gullì di Reggio Calabria.

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Mirabile Moderatore e conduttore della serata il giornalista della Gazzetta del Sud Dr. Toscano Giuseppe.

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Ospite d’eccezione al tavolo dei relatori la Dr.ssa  Giuseppa Di Raimondo, Vice Prefetto, Presidente Commissione Straordinaria Comune di Melito P.S.

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Le relazioni, puntuali precise e professionali sono state tenute da:

Generale Pasquale Martinello, già Comandante del Comando militare Esercito Calabria, che ha trattato il tema: “L’Esercito italiano come strumento dell’Unità Nazionale, dall’esercito meridionale di Garibaldi a Scuola di Nazionalità nella Grande Guerra”;

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On.le Prof. Fortunato Aloi già Sottosegretario alla Pubblica Istruzione  che ha trattato il tema: “Il Risorgimento nella sua continuità storica dalla vicenda Garibaldina alla IV° Guerra d’Indipendenza”.

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La piazzetta antistante il Mausoleo Garibaldino era gremito di partecipanti alla fine del Convegno sono state lette alcune poesie

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e distribuite pergamene ricordo, il ferro di cavallo con i colori della bandiera italiana ormai simbolo dei Cavalieri Garibaldini/Circolo Ippico di Melito P.S. lo stesso ferro che è stato dato in regalo da Praticò al Premier Renzi vedi articolo su questo sito

http://dattola.com/31384/melito-paolo-pratico-e-il-regalo-al-premier-renzi/

Un Convegno riuscitissimo voluto  e organizzato dal Cavaliere Paolo Praticò che non è primo a queste iniziative  ricordo la cavalcata annuale dal mausoleo di Melito al cippo di Garibaldi a Gambarie, Paolo è anche possessore della sella di G. Garibaldi vi rimando al seguente Link

http://dattola.com/21463/melito-p-s-pratico-storia-della-sella-di-g-garibaldi/

All’interno del Mausoleo Garibaldino in bella mostra immagini sui 150 anni dell’Unità d’Italia e un magnifico quadro su velluto di Maisano Maria Daniela del 1997 dal titolo: “Malienabile Pentedattilo”.

Melito di Porto Salvo, li 7.8.2014

daniele dattola

 

 

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Sierra Leone Cuamm Tito e Nunziella Squillaci in missione Umanitaria. Problema Ebola

Il problema esiste anche in Italia per la nota vicenda degli sbarchi, non è facile tenere tutto sotto controllo, l’ebola è diventata, quindi, una malattia potenzialmente pericolosa. Detto e ridetto stasera dalle principali reti televisive italiane.

Ecco ora cosa ha scritto Nunziella Squillaci da Serra Leone:

Ieri siamo stati in due PHU, Centri Salute Periferici, e precisamente a Gbondapi e a Sain Maden, a portare vario materiale sanitario, tra cui i bidoni con il rubinetto in fondo e la clorina, che diluita nell’acqua è l’unico disinfettante capace di sterilizzare le mani e gli oggetti venuti eventualmente in contatto con il virus dell’Ebola.

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Abbiamo ballato parecchio sulla jeep, perché il nostro autista, Kamanda, sulle strade dissestate è un vero kamikaze. Pensate che un bambino, per scansarsi in fretta, si è buttato in una cunetta laterale piena di acqua, riuscendo a salvare, dall’imprevisto bagno, solo la testa. Per non parlare delle inalazioni di clorina in polvere che abbiamo subito a causa degli sbalzi, che ci hanno disinfettato i bronchi e gli occhi. In uno di questi villaggi, sul fiume Moa, fino al mese scorso si teneva il più grande mercato di pesce della Sierra Leone, purtroppo in questo periodo ci sono solo gli scheletri delle bancarelle. Il mercato, infatti, è stato sospeso dalle autorità per limitare le occasioni di contagio, con grave danno economico per la gente già tanto povera.

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Dopo la visita ai villaggi siamo andati a Bo, la cittadina più vicina, per fare un pò di spesa e dopo un mese, in un ristorantino libanese, abbiamo mangiato una coscia di pollo, un pò rinsecchita, eppure buonissima anche se piccantissima. Abbiamo visto gli uffici delle società che commerciano in diamanti, ricchezza e causa della terribile guerra che ha insanguinato questa terra. Come tante altre regioni dell’Africa, infatti, la Sierra Leone è ricca di materie prime, che però non producono ricchezza per la popolazione, ma solo per le elite locali e per le grandi multinazionali.
Tornando a casa ho letto la lettura del giorno, il secondo capitolo di Michea: “Tramano il male perché in mano loro è il potere”. Ho ripensato al traffico dei diamanti e a quante volte ci commuoviamo (e facciamo bene a commuoverci) davanti ai bambini denutriti o mutilati, vittime della cupidigia e della violenza umana, vittime della fame di potere e di denaro, e ci indigniamo (e facciamo bene ad indignarci) con chi li ha ridotti in quello stato. Poi però dovremmo guardarci in faccia, poi, dovremmo guardarci dentro e scopriremmo una grande verità: la nostra cupidigia, i nostri compromessi, la nostra fame di potere e di denaro, la nostra incapacità a dire “BASTA!”, non mettendogli una mano sulla spalla, ma indossando noi i panni dell’oppresso, del maltrattato, del derubato, del violentato.  Solo allora, portando la croce, ne sentiremo tutto il peso; solo facendoci inchiodare, ne sentiremo tutto il dolore ma anche, solo “insieme”, giungeremo all’alba della resurrezione.  Non possiamo pensare di alleviare le sofferenze, di portare la pace, di combattere le ingiustizie arricchendo sempre più la nostra prigione. “Non si possono servire due padroni” (Mt 6,24).
Quando ci crediamo più furbi degli altri, noi costruiamo sulla violenza. Quando accettiamo il compromesso, noi distruggiamo la pace dentro e fuori di noi.  Quando agiamo nell’ombra, noi crocifiggiamo qualcuno.                               Quando taciamo la verità, noi perpetriamo l’ingiustizia.

C’è fame nel mondo.                                                                                                                                                                Ogni briciola di onestà, di rispetto, di correttezza, ogni briciola,  anche la più piccola, serve a nutrire quel corpo martoriato, affamato, avvilito.
20 Luglio. Oggi, prima di entrare in chiesa, ci hanno fatto lavare le mani con la clorina, anche sul cellulare arrivano messaggi di prevenzione ed informazione sull’Ebola. Da oggi, per disposizione del governo ogni luogo pubblico deve essere attrezzato di bidoni e clorina. Anch’io l’ho comprata per disinfettare soprattutto gli indumenti dell’ospedale, e mi dicevano che è bene usarla anche per il corpo. Pomeriggio siamo andati a trovare padre Martin, non c’era, era andato a trovare i parrocchiani, abbiamo visto dall’esterno la struttura parrocchiale, è grande ma ridotta in condizioni veramente pietose. Al ritorno Tito si è fermato in ospedale, perché ci sono tre bambini in coma da malaria cerebrale. Dopo qualche ora, non vedendolo arrivare, ho incominciato a preoccuparmi e, quando mi preoccupo, mi ricordo che ho un’arma (che certamente dovrei ricordarmi più spesso di usare): la preghiera. I bambini che conoscevo sono stazionari. Ma ne è arrivato un altro, hanno lottato per salvarlo… non conoscerò mai il suo nome, nè il suo volto.
25 Luglio. 5 anni, 11 kg, emoglobina bassissima, l’addome molto dolorante, malaria e una perforazione dell’intestino da circa un mese, forse dovuta ad un tifo non curato, un caso difficilissimo quello di Kadì.

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Innanzitutto bisognava migliorare le condizioni generali e poi intervenire chirurgicamente. Così è stato fatto, da Paolo, il chirurgo, e dopo aver temuto ancora, a qualche giorno dall’intervento, per varie complicazioni, grazie a Dio, tutto si è risolto con le sole cure mediche e senza dover reintervenire. Kadì ce l’ha fatta!

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È stato bello vederla seduta e poi camminare, anche se con grande difficoltà, perché era molto debole. È ingrassata di 3 kg dopo l’intervento, ora finalmente guarda con attenzione i disegni che con Charls, l’artista, abbiamo fatto nella stanza in cui lei ed il papà sono  allocati e qualche rara volta accenna ad un sorriso.

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La parete della prima stanza è stata completata e l’abbiamo dedicata a mio nipotino Giovanni, tutte e tre le stanze, infatti, sono state offerte ai bambini della pediatria del distretto di Pujehun dai suoi genitori. Prima di iniziare il lavoro, ho chiesto a Giovanni di pregare, perché in quella stanza non morisse nessun bambino e ci hanno messo Kadì, in condizioni disperate, ho pensato: “Pazienza, era un bel desiderio ed auspicio il mio, comunque sia fatta la volontà di Dio”. E Dio ha voluto ascoltare le preghiere di Giovanni.
Da due giorni stiamo lavorando in un’altra stanza vuota e Kadì, silenziosa, ci segue, si siede o si corica in uno dei lettini liberi e guarda. Io, pensando di farle cosa gradita, ho invitato Sira, una bimba molto estroversa, della sua stessa età, che sta in un’altra stanza insieme ad altri bimbi ustionati come lei (Sira, però, è in via di guarigione) e, in un certo senso, hanno fatto amicizia.
Sira parla per due, Kadì ogni tanto accenna ad un sorriso. Sembra molto più grande della sua età, diresti una donna provata dal dolore.
Ho saputo che le è morta la mamma, ma il papà la segue con grande attenzione e tanto affetto. Sono poverissimi. Te ne accorgi dai vestiti che hanno addosso e dalle “lapa” che hanno portato, tutte vecchie e lacere, nondimeno il papà con tanta pazienza le lava e le usa per coprire la bambina.

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Pujehun,li 01.8.2014

                                                                                    Nunziella Squillaci x daniele dattola

3.8.14

Nunziella da Pujehun – Sierra Leone –

Caro Daniele Tito non ha avuto neanche il tempo di guardare il tuo sito, dal 28 mattina, giorno del suo 60° compleanno ad oggi si sono susseguiti tanti casi di malaria cerebrale ed altre patologie gravi, per cui lavora quasi senza sosta mattino, pomeriggio, sera e ogni notte si alza per andare a controllare i bambini. Non so quanto potrà reggere così, è già dimagrito tanto. Ieri per es. è scappato senza fare colazione, perché l’hanno chiamato per un nuovo caso ed è tornato a casa alle 4 del pomeriggio ha mangiato un piatto di pasta e basta ed è ripartito. Ieri sera dopo tre sere che sua sorella provava a chiamare alle 22 e non lo trovava, finalmente ha potuto parlare con lui, che stava mangiando un piatto di lenticchie e poi…basta. Subito dopo è ritornato in Ospedale. Il giorno del suo compleanno erano passate quasi  le 15 quando è arrivato a pranzo, (il giorno del suo compleanno) avevo preparato un bel pranzetto ed invitato gli altri cooperanti e Charls l’artista che mi sta aiutando a dipingere le pareti dell’Ospedale. Angela che è arrivata da Lametia Terme alcuni giorni prima per fare uno studio per la sua tesi di master in cooperazione internazionale gli ha portato in dono…pensa…il capicollo, che tutti hanno gradito tantissimo, e vorrei vedere…ha mangiato e poi è ripartito. Quella notte hanno deciso di fare i turni per ventilare un bambino Patrik, che però non ha mai ripreso a respirare…e l’indomani è volato via, come la bellissima farfalla che quella mattina si trovava in Ospedale.

L’Ebola è un altro problema, sono state prese alcune misure di sicurezza, ma la cultura locale è un po’ restia a comprendere nonostante se ne parli dappertutto su prevenzione e attenzione. Ci sarebbe da scrivere un libro su questo, forse Angela ci farà la tesi e sarà interessantissima. Fra qualche giorno arriverà un esperto del CUAMM, che valuterà i rischi e si deciderà il da farsi, non è escluso che ci rimpatrino sempre che in Italia ci vogliano…Intanto a me diciamo che mi hanno quasi proibito di andare in Ospedale, ma io andrò finché non finisco i disegni tanto è comunque impossibile evitare ogni contatto con tutti. Saluti

Nunziella Squillaci

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Staiti festa S.Anna – Mattanza

In occasione dei festeggiamenti  religiosi e civili in onore della protettrice S. Anna,  ci siamo recati la sera del 26 a Staiti la festa si è svolta dal 16 al 26 luglio. Siamo arrivati di sera in questo paesino sito a 500 mt. s.l.m., da li una bella vista della fiumara di Bruzzano, un bel Paese, ben raccolto, risalente al 1500, che prende il nome dai proprietari che erano gli Staiti,  ben tenuto,  le stradine sono molto ben curate, si vede che è  costruito sulla roccia, è cosi ben fatto che percorrendo le piccole stradine, si avverte un senso di sicurezza, oggi conta circa 260 abitanti, ma d’estate  tornano gli emigrati da ogni parte d’Italia e d’Europa e i devoti dei paesi vicini, per cui Staiti diventa un paese vivace e palpitante, tutti tornano in occasione delle vacanze e della festa di S. Anna che costituisce il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità staitese.  Dopo avere attraversato alcuni vicoli arriviamo nella piazza principale dove è posta la chiesa di S. Maria della Vittoria, luogo di incontro dei cittadini, una comunità piccola ma solida, che a tutt’oggi mantiene viva la cultura musicale bandistica,

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entriamo nella chiesa e usciti vediamo il palco dove si esibiranno i Mattanza.

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Una serata ventosa ma resa piacevole dal clima festoso, in alcuni punti vengono venduti i panini e le caratteristiche pitte. Molti sono venuti dai paesi vicini per ascoltare questo gruppo famosissimo, che da più di 30 anni, attraverso il suo capo storico Mimmo Martino rappresenta la nostra musica popolare,

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Mimmo Martino è riuscito  attraverso la sua ricerca, e la meticolosa passione che lo contraddistingue a trovare, trasformare e proporre i brani migliori della musica etnico popolare riproponendola attraverso i suoi concerti, con grande professionalità, facendoci amare questa musica che ognuno di noi porta dentro, e attraverso la sua musica la celebriamo ogni volta, rivivendola e amandola.
Dopo essere saliti sul palco il gruppo cosi costituito:
MIMMO MARTINO: voce, flauto dolce, percussioni, armonica

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ENZO PETEA e GINO MATTIANI: fisarmonica, tastiere,
FABIO MORAGAS: chitarra battente, chitarra classica,

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ROBERTO ARICO’: basso, contrabbasso
MARIO LO CASCIO: chitarre, lira calabrese,

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ROSAMARIA SCOPELLITI voce,

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GIACOMO FARINA (ex KUNSERTU): tamburi a cornice e percussioni.

Ha iniziato il concerto.  Mimmo Martino, storico fondatore, che ha terminato l’evento con la famosa frase: : “Un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire!”, ecco il loro intento,  mantenere viva la tradizione popolare calabrese  che la modernità può rischiare di modificare e cancellare. Un impegno che tende a  valorizzare le tradizioni e la cultura musicale della nostra terra e dell’area del Mediterraneo. Una serata con il gruppo in gran forma, nonostante il vento teso, suoni melodiosi e ritmici uscivano dalla strumentazione in loro possesso tipica della tradizione calabrese, il flauto, l’armonica, la lira, il mandolino, il tamburello. Un grande concerto seguitissimo dalla piazza che ha applaudito a lungo il gruppo. Auguro a loro un sempre maggior successo e crescita musicale, bravo e complimenti  Mimmo.

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Dopo i Mattanza il tradizionale e bellissimo ballo dell’asino (u camiddu), ed infine uno splendido spettacolo pirotecnico.

Staiti, li 26.7.2014

daniele dattola

 

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Paleariza 2014

Qui di seguito la locandina del Paleariza 2014 ricevuta da mio figlio Edmondo

 

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Melito=Africa?

In questo blog mi sono occupato più volte della missione umanitaria in Africa, di un professionista che prestava la propria attività professionale a Melito. A me pare, da quello che sento dire, che L’Africa è anche qui in questo Paese, un territorio devastato da scelte politiche che lo porteranno allo sbando. Non ultima, voglio menzionare, la possibilità  di vederci costruita una centrale a Carbone, non certo amata dai cittadini, che sanno  i problemi che creerà nel nostro territorio.
Quando mi avvicino al nostro Ospedale varie sono le voci di malcontento, che si levano e da parte dei cittadini utenti, e da parte dei dipendenti. In Ospedale ormai sono rimasti pochi “eroi” che cercano, loro malgrado di mandare avanti le cose nonostante le difficoltà, carenze di medicinali, apparecchiature etc. bisogna fare qualcosa per l’utenza di questo nostro grande territorio, che è spaventata, disorientata, le cui donne non sanno dove andare a partorire (forse torneremo al vecchio sistema del parto in casa?), dove si devono portare i propri bambini  in caso di necessità? Perché per ogni malattia di una certa entità bisogna subito emigrare in altre parti d’Italia?

Ridotto IL GIARDINO DELL'OSPEDALE copia

 E’ possibile continuare così?, tutti si lamentano evidentemente c’è qualcosa che non va. Nel 2014 la tecnologia è arrivata a fare cose incredibili e  si  sente da parte di tutti che mancano le cose a volte essenziali, qualcuno dice Melito è diventata come l’ Africa, mancano anche i farmaci di primo intervento, è possibile tutto questo? La situazione è anche aggravata a causa della presenza degli extracomunitari che arrivano inaspettatamente,  sulle nostre coste, senza vaccinazioni e  immunodepressi  riportando malattie come tubercolosi,  morbillo, varicella etc.  che, se non curate per tempo, possono dare conseguenze devastanti.
In genere, nelle cose problematiche, cerco di essere sempre  positivo, però a volte mi chiedo dove andremo a finire? Chi di dovere dovrebbe dare una risposta!!!
Melito di Porto Salvo, li 25.7.14
daniele dattola

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Melito Paolo Praticò e il regalo al Premier Renzi

Il 14.5.2014 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi  è stato a RC., in visita  alla Prefettura, dove insieme al Prefetto e al
Ministro Giuliano Poletti,  ha incontrato alcuni lavoratori etc. In questa occasione, era in programma la visita al Museo
Nazionale di Reggio Calabria.  Paolo Praticò di Melito P.S. , proprietario di un maneggio, Presidente del Circolo Ippico
Melitese, ha avuto l’idea di fare un regalo al premier, arrivato al Museo, si è rivolto ai militari in servizio , manifestando
la sua volontà, accompagnatolo dalla Segretaria di Renzi, questa lo ascolta e lui manifesta  di voler consegnare al Premier un regalo  in  busta chiusa, spiega, Paolo, che nella stessa è contenuto un ferro di cavallo con i colori della bandiera italiana verde, bianco  e rosso. La Segretaria dopo avere chiesto le generalità di Paolo gli chiede il regalo dicendogli che avrebbe provveduto  Lei a darglielo, Paolo si rifiuta e gli replica che il regalo lo voleva consegnare Lui.  Arrivato il premier Renzi, davanti ai Bronzi di Riace, in presenza del Sottosegretario Marco Minniti esponente autorevole del PD, del segretario calabrese del Pd Ernesto Magorno e di tante altre Autorità politiche, Militari e cittadini, la segretaria chiama Paolo, il quale consegna a Renzi il regalo dicendogli queste parole.” Le consegno questo regalo a nome della città metropolitana di Reggio Calabria”.
Renzi dopo avere aperto la busta ed essersi reso conto del contenuto, alza in bella mostra il ferro di cavallo, mostrandolo a tutti i presenti e dice a voce alta: ”Ne avevamo proprio bisogno!!!”
Fin qui tutto normale, vediamo il seguito ed ecco che la storia diventa  interessante. Dopo il risultato delle elezioni Europee, del 25.5.2014, a sorpresa,  Paolo Praticò riceve una telefonata, si presenta la segretaria del Premier Renzi, che a nome del Premier lo ringrazia perché il ferro gli ha portato veramente fortuna per aver raggiunto il PD il 40,81%.
Dopo il racconto di Paolo, cosi come dettagliatamente da Lui descritto, mi pareva giusto pubblicare questa notizia, il premier Renzi ha ritenuto  il gesto di Paolo propizio per il buon risultato.
Si è saputo oggi, tramite il quotidiano La Gazzetta del Sud, che Ad Agosto il premier Matteo Renzi sarà in Calabria, a Gioia Tauro e Reggio Calabria. Lo ha fatto sapere il segretario calabrese del Pd Ernesto Magorno, riferendo quanto Renzi ha annunciato ieri sera all’assemblea dei parlamentari: “Il presidente del Consiglio ha annunciato, tra le altre cose, che ad Agosto visiterà 10 realtà particolari del nostro Paese, tra queste Gioia Tauro e Reggio Calabria. E’ un nuovo segnale, molto importante, dell’attenzione e della cura che il premier e il suo esecutivo hanno per la nostra regione, vista nella sua problematicità ma nel contempo come occasione di sviluppo e di rilancio del Mezzogiorno e dell’intero sistema nazionale”, ha commentato Magorno.

Melito di Porto Salvo, li 24.7.2014

daniele dattola

 

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Melito Fidapa Alla scoperta del nostro territorio.

A Melito P.S,, in data 20.7.2014, alle ore 18,30, presso il Mausoleo Garibaldino, organizzato dalla FIDAPA di Melito P.S., un Convegno dal tema: ” Alla Scoperta del Nostro Territorio, viaggio tra sapori e natura, la Nostra Grande bellezza”  con il Patrocinio del Parco Nazionale Aspromonte. Il Convegno ha avuto inizio con i saluti del Presidente FIDAPA di Melito Marilena Altomonte e di Francesco Saccà Presidente Provinciale Coldiretti. I lavori sono stati introdotti e coordinati mirabilmente da Palma Rita Mafrici Referente Commissione Ambiente e Turismo della Fidapa di Melito P.S.,

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La piazza antistante il Mausoleo Garibaldino era gremito di persone, sono stati portati i saluti alle Autorità presenti tra cui il Consigliere Provinciale Pier Paolo Zavettieri, il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Dr. Lucio Nucera.

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Dopo le presentazioni di rito, Tosca Pizzi a cui era affidata la conduzione artistica ha introdotto  un gruppo musicale locale costituito da Carmelo Maisano e Vincenzo Casile che hanno suonato alcuni brani grecanici.
Al termine dell’esibizione i lavori hanno avuto inizio con  la relazione di Giuseppe Bombino, Presidente dell’Ente parco nazionale d’Aspromonte che ha trattato il tema:” L’Aspromonte e il Mediterraneo: la natura, l’umanità e la teoria del principio ordinatore”;

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Subito dopo la relazione  di Elvira Leuzzi , Responsabile Regionale Coldiretti Donne Impresa Calabria e Componente Distrettuale FIDAPA Commissione Agricoltura che ha trattato il Tema:” Il cibo come espressione dell’identità culturale, sociale, religiosa ed economica di un territorio”

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è intervenuto  dopo Giuseppe Battaglia guida escursionista e ambientale con un’interessante relazione sull’ambiente dal tema:” Ri-scoperta delle bellezze naturali
e paesaggistiche del territorio dell’Area grecanica”. Prima delle conclusioni l’intervento di   Michelangelo d’Ambrosio
Responsabile della Commissione della condotta  Loowe-Flood di Reggio Calabria Area Grecanica.  A concluso i lavori Angiola Infantino, Presidente del Distretto Sud-Ovest della Fidapa.  E’ stato un Convegno dagli argomenti molto interessanti, per cui un plauso va alla Fidapa di Melito P.S. . All’interno del Mausoleo Una mostra fotografica, dal tema: ”lavoro e impegno femminile nella Calabria Jonica Meridionale” di Santino Amedeo.

Melito di Porto Salvo, li 20.7.2014

daniele dattola

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