Bova Marina, Domenica 16 luglio 2017, alle ore 18.00 presso il Museo archeologico di Bova Marina, ha avuto luogo un interessantissimo incontro sulle presenze giudaiche nella Calabria grecanica.
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I saluti istituzionali sono stati portati da Francesca Crea, coordinatore Commissione Straordinaria del Comune di Bova Marina, già al secondo incarico in questo Comune,
Lei ha parlato del Parco Archeologico e ci ha anche illustrato una iniziativa che ha coordinato, sancita in un piccolo interessante libretto, trattasi di un Tour che promuove il nostro patrimonio archeologico, un tour che ha creato un percorso tra i pre elleni, Greci, Romani, Bizantini, Normanni, Ebrei e i discendenti grecanici,
insomma un Tour interessantissimo tra i nostri più bei posti: MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO DI REGGIO CALABRIA MArRC; LA SINAGOGA , il Museo e il Parco Archeoderi di Bova Marina; BRANCALEONE VETUS; CASIGNANA la Villa Romana di contrada Palazzi; GERACE le grotte, la Cattedrale e le chiese; GIOIOSA IONICA la villa del Naniglio; MARINA DI GIOIOSA IONICA il teatro Romano; LOCRI Parco Archeologico di Locri Epizephiri; MONASTERACE Il Parco Archeologico di Kaulon, I mosaici, il complesso termale. PORTIGLIOLA quote San Francesco, Castellace, Teatro Greco; STILO la Cattolica, il Castello, Il Monastero e le chiese. Il Tour ricomprende anche un percorso tra le prelibatezze della gastronomia della Provincia di Reggio Calabria.
Subito dopo i saluti di Salvatore Patamia Segretario Regionale per la Calabria Mibact,
saluti rivolti a tutti i numerosi presenti
tra cui Il Consigliere Metropolitano, nonché Sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri,
e il già On.le Saverio Zavettieri
e tanti altri studiosi e amanti del nostro territorio e della nostra storia, mi dispiace non potere elencarli tutti cito Tito Squillaci ex responsabile della Cultura nel comune di Bova Marina
e Alfonso Picone Chiodo autore del Libro pubblicato dal Gal: “Guida Naturalistica della Calabria Greca”.
Infine è intervenuta a portare i saluti un’ Autorevole nome nel campo dell’archeologia, Rossella Agostino, che ha comunicato ai presenti il suo nuovo incarico di Responsabile del Polo Museale della Calabria, nonché Direttore del Museo e del Parco Archeoderi.
Un colpo grosso per il territorio di Bova, perché la Agostino, è una punta di diamante nel campo dell’archeologia, ricordo che è stata responsabile Archeologa della costa ionica e Tirrenica meridionale, fascia ricadente nella ex provincia di Reggio Calabria, nonché Direttrice del Museo archeologico nazionale di Locri, nella veste di funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. La Agostino dopo il conseguimento della Laurea, si è specializzata in archeologia classica presso L’università degli studi di Pisa, è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su tematiche storico archeologiche legate ai territori di competenza, più volte ho assistito a sue lezioni magistrali di archeologia, finalmente oggi per noi questa notizia che ci ha resi felici per averla in questo interessante incarico nel Parco Archeoderi di Bova,
Lei ha parlato del suo nuovo incarico in questo nostro territorio, dell’importanza di questa area nei vari periodi preellenici, periodo Romano e successivi. Questo territorio va visto come territorio vissuto, c’è tanto da fare, da conoscere e da riscoprire, qui la ricerca è stata in un certo senso parziale e c’è ancora tanto lavoro. La Agostino ha fatto presente che ha molto bisogno di Aiuto, nel limite del possibile, e questo lo ha richiesto direttamente alla Commissaria Crea e ha detto che per le ricerche si avvarrà della collaborazione del Gruppo archeologico della Valle dell’Amendolea. Terminati i saluti della Agostino è intervenuta Deborha Penchassi, esperta di storia dell’ebraismo in Italia, Lincoline Square Synangogue New York USA, con una relazione dal tema: “dalle origini del popolo ebraico all’avvento della seconda diaspora”. Subito dopo a cura dell’Aiab Calabria sono stati donati e messi a dimora due alberi di bergamotto.
Di questo Parco Archeoderi che ricomprende l’Area Museale me ne sono occupato in questo sito varie volte. Ho sempre sostenuto, ed oggi ne ho avuto conferma dalla Commissaria Crea che in effetti il Museo è poco conosciuto e tanto lavoro va fatto. Vediamolo insieme cosi abbiamo contezza di ciò che diciamo
Si arriva nella zona degli scavi che sono posti al di sotto della sede stradale (la vecchia 106) è una zona veramente interessante dal punto di vista archeologico,
qui sono venuti alla luce reperti del periodo protostorico, questo territorio è stato sede di diversi insediamenti umani, durante gli scavi, di rinnovo della sede stradale SS 106, nel 1983 è stato trovato un insediamento ebraico, e in questo un basamento di una sinagoga del IV° secolo d.C., con un magnifico pavimento a mosaico.
Il luogo vista la posizione è stato vissuto anche dai Romani, qui passava la strada Appia-Traianea infatti è stato trovato un cippo miliario, simile ai due trovati a Melito di Porto Salvo, risalente all’imperatore Massenzio e dopo riutilizzato sotto Valentiniano, infatti il cippo è inciso due volte agli apici per cui una scritta e contraria all’altra. Una villa romana, alcune tombe e un acquedotto. In località Crimi anche altri reperti, e altri ancora verranno scoperti. Nella stessa zona insiste un piccolo museo interessantissimo ed importantissimo pieno di reperti delle varie epoche tra cui il pavimento della sinagoga e tanti altri che vanno dal neolitico all’età del ferro, materiali litici molto interessanti unitamente a quelli ceramici. E’ una Struttura notevole che ognuno di noi deve andare a visitare perché sono raccolti tutti i pezzi archeologici e ancora ce ne sono tantissimi da sistemare, frutto dei ritrovamenti dei vari scienziati e professori che si sono occupati degli scavi. Sia ben chiaro che le foto non possono sostituire la bellezza dei pezzi visti dal vivo, quindi informo le persone che visitano il sito dell’esistenza di questo materiale e rivolgo un invito a tutti di andare a visitare il Museo,
ho richiesto in data 07.03.2011, apposita autorizzazione a fare e pubblicare qualche foto, alla Soprintendente per i Beni Archeologici Dr.ssa Simonetta Bonomi, con lo scopo di fare conoscere ai visitatori le importanti scoperte relative a quel territorio, nella consapevolezza che la maggior parte dei cittadini dei nostri centri ne disconoscono la storia e i reperti eccezionali che si trovano all’interno dell’area museale quindi continuo il lavoro precisando che questo sito non è a carattere di lucro ne serve a vendere immagini probabilmente il mio scopo è quello di divulgare un po’ di storia del nostro territorio.
Fino a poco tempo fa storici eminenti sostenevano che la nostra terra era relativamente recente e quindi anche i suoi abitanti.
Questa teoria oggi si è dimostrata notevolmente sorpassata, grazie agli studi condotti una ventina di anni fa da Sebastiano Stranges e Luigi Saccà che hanno trovato unitamente a dei volontari del museo archeologico di Reggio Calabria, numerosissimi siti, che vanno dal Paleolitico arcaico (un milione di anni fa) all’età del ferro (IIIV-IIV sec. A.C.), essi dimostrarono la presenza umana già nel neolitico, ritrovamenti che hanno smentito la storiografia fino a quel tempo esistente.
Gli studi di questi due eminenti ricercatori, sono stati e sono tuttora approfonditi da un famosissimo ed importante Prof., John Robb, dell’Università di Cambridge che aiutato da una equipe di scienziati provenienti dalle più importanti Università del mondo, a suo tempo collaborati anche da Elena Lattanzi ed Emilia Andronico soprintendenti ai beni Archeologici di Reggio Calabria, hanno usato tecniche particolari e modernissime, riuscendo a trovare dei siti neolitici di grande importanza, al fine di conoscere molte cose delle popolazioni antichissime e dei loro sistemi di vita. Circa 1000 sono i siti individuati, dimostrando che questa Area insieme a quella Mesopotamica è la più importante dal punto di vista Neolitico. Importante anche l’opera del famosissimo prof. Tinè paleoetnologo dell’Università di Genova , autore di “Bova Survey”.
Il prof. Robb attraverso i suoi studi ha dimostrato che la popolazione calabrese di allora era molto evoluta e che usava materiale stentinelliano, un materiale lavorato che si rifà a quello di Stentinello di Siracusa., essendo la nostra terra sul mare, vasti erano gli scambi della nostra popolazione con le altre di Sicilia, Africa etc.
Importanti anche i ritrovamenti di “Crimi” un tempio fatto in onore a Ercole e di Umbro, ricco di reperti, dove è stata trovata una fortificazione, costruita con doppi muri a secco e in determinati punti grandi muraglioni. Il sito va visitato.
I reperti all’interno del Museo vanno da una:
ETA’ PRE-PROTOSTORICA
CON REPERTI PROVENIENTI DASAN SALVATORE;
DA REPERTI PROVENIENTI DA LOC. MAZZA – CASTELLO;
DA REPERTI PROVENIENTI DA UMBRO:
ETA’ GRECA
REPERTI PROVENIENTI DA BOVA , SINAGOGA EBRAICA E TERRITORIO DELLA SINAGOGA;
Nella foto sopra il pavimento della Sinagoga, vicino la Sinagoga, in uno degli ambienti, vicini a questo pavimento è stato trovato un recipiente d’argilla con migliaia di monete che sicuramente erano offerte dai devoti,il recipiente si trova al Museo nazionale di RC.
a monte della Sinagoga vi sono delle tombe, nello stesso posto s’intrecciano varie civiltà infatti accanto alla Sinagoga ebraica un poco più lontano vi sono i resti di antiche mura romane.
ETA’ ROMANA
DA REPERTI PROVENIENTE DALL’AREA DELLA SINAGOGA S. PASQUALE
La costa Jonica era attraversata nel periodo Romano dalla strada Appia-Traianea, infatti a Melito di Porto Salvo sono stati trovati 2 cippi miliari, (che sono conservati al Museo di Reggio Calabria), mentre 1 è stato trovato nel territorio di San Pasquale risalente all’imperatore Massenzio e dopo riutilizzato sotto Valentiniano, il cippo per questo è inciso 2 volte agli apici, per cui una scritta è contraria all’altra.
Prima di finire questo giro all’interno dell’area museale della sinagoga, ho notato che molto ancora si deve fare, e sicuramente gli scavi produrranno nuove e importanti testimonianze.
Il periodo Neolitico in pratica termina con la venuta dei Greci Calcidesi che sbarcarono in questo territorio e nel territorio della costa jonica meridionale della Calabria e della Sicilia, pertanto non è vero che furono i greci Calcidesi che arrivarono e fondarono i centri che oggi conosciamo, è al contrario, i Greci Calcidesi appena arrivati trovarono dei centri ed una civiltà avanzatissima (L’Italica), successivamente si sono integrati con le popolazioni esistenti e crearono quindi la famosa “Magna Grecia”, dopo arrivarono i Romani etc. è chiara una cosa che ogni civiltà nuova ha sempre cercato di offuscare la precedente. In questo contesto ecco la eminente relazione di Pasquale Faenza conservatore dei Beni Culturali,
che ha accompagnato tutti i presenti in un percorso furori dal museo nell’area degli scavi e dopo all’interno del museo trattando il tema: “ Il Mosaico pavimentale della Sinagoga di Bova Marina restauri e ripristini tra il tardo antico e l’Alto Medioevo”. Faenza in questo percorso ci ha illustrato la posizione dei luoghi della sinagoga ebraica indicando a tutti in una maniera professionale l’ubicazione e come erano posizionate le stanze e a che servivano.
Bisogna sottolineare come ha precisato la Penchassi che ci troviamo di fronte a una Sinagoga Ebraica, per le sue caratteristiche unica al mondo.
Dopo l’escursione esterna Faenza ha fatto visitare e spiegato in modo magistrale nei dettagli il pavimento della Sinagoga conservato e restaurato all’interno del Museo.
In questo luogo dell’Area museale dove sorgeva la romana Scyle e prima l’antica Delia, è stato creato nel 2010 il parco archeologico “Archeoderi” che comprende la Sinagoga del IV° sec. d.C. con il suo mosaico policromo raffiguranti i più importanti simboli ebraici, la Menorah, il Cedro, il Nodo di Salomone, etc. che potete vedere visitanto questo Antiquarium insieme a reperti tutti di notevole importanza rinvenuti in questo territorio.
Finisce qui la serata dedicata al parco archeologico “Archeoderi” . Serata che è proseguita alle ore 21 a Bova presso la chiesa dello Spirito Santo dove dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Bova Santo Casile ci sono state due relazioni una di Chiara Corazziere, postdoctoral Researcher Università Mediterranea di RC dal tema:” Comunità Ebraiche in Calabria:Storia di un Patrimonio inespresso” e di Pasquale Faenza, Conservatore di Beni Culturali che ha trattato il tema:” La Giudecca di Bova nel Rinascimento” con vita nel luogo della Giudecca Grazie per la interessantissima che ci avete regalato.
Bova Marina, li 16.7.2017
daniele dattola