Grazie all’Associazione culturale”jalò tu Vùa” e ad altre Associazioni la lingua greco di Calabria ancora resiste e viene divulgata con attività volte a rendere la stessa più conosciuta da parte della popolazione. Alla fine degli anni settanta l’associazione Jalò tu Vúa ha formato un gruppo di studio per impostare gli standard metodologici per l’insegnamento del greco-calabro e per redigere una grammatica per le scuole.
Oggi, questa lingua arcaica, rischia l’estinzione e resiste (viene parlata) nella zona ellenofona in modo particolare, nei Comuni di Bova, Bova Marina, Gallicianò, Roghudi, Chorio di Roghudi e in qualche altro centro.
In data 22.12.2012, alle ore 18,30 nella Chiesa di San Nicola di Bari, presso Roccella Ionica,
Per la Difesa e la Valorizzazione
della Lingua e Cultura Greco-Calabra
BIBLIOTECA F.MOSINO –FILELLENO-BOVA
Via Vescovado 89033 Bova- Reggio Calabria – Italia
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Gemellata dal 07/07/2012 con i Circoli Culturali :Thofilos e Anagnostirio – Agiassos, Mytilene, LESBO-Grecia
Concattedrale di “Madonna dell’Isodia”
E’ stata riaperta al culto, dopo oltre quindici anni di chiusura, la Concattedrale “Madonna dell’Isodìa” di Bova Capitale Culturale dei Greci di Calabria. La Cattedrale, a tre navate, è stata ricostruita più volte a causa di varie calamità e conservò fino al 1572 il rito greco, anno in cui ad opera del Vescovo Giulio Stavriano il rito venne latinizzato. Il Vescovo Stavriano , trasferito a Bova il 19 marzo 1571 fino alla morte per peste nel 1577, inviò a Roma molti libri liturgici greci tra cui il “Tipicon”oggi conservati alla Biblioteca Vaticana e al Monastero di Grottaferrata.
E’auspicabile che le Autorità Ecclesiastiche e Civili operino per la restituzione alla Diocesi di questo inestimabile patrimonio librario che assieme agli “ori”, ai “paramenti sacri”e altri” oggetti sacri” devono dare vita, nella sede naturale del Palazzo Vescovile (per troppo tempo dimenticato), al”Museo Diocesano” tanto agognato dalla comunità bovese, capace di raccontare ai posteri “tutta” la storia della Diocesi di Bova.
I Ismìa tis Cultùra ELLENIKI “Apodiafàzzi”
Sas stèddi an tonVùa tòssa cheretìmata me tin kardìa. Na Kamete Keràmene Arghìe! Calà Christòjenna ce Cali’ Chrònia 2013
L’Associazione di Cultura Greca “Apodiafazzi”
Invia da Bova tanti saluti di cuore. Fate Gioiose Feste!
Buon Natale e Buon Anno 2013
IL PRESIDENTE
Dott Carmelo Giuseppe Nucera
Città di Bova
Bova La città di Bova è la più meridionale della provincia di Calabria Ulteriore Prima, essendo situata tra i gradi 38 di longitudine e 37 e 55 di latitudine. La medesima, benché nei tempi di barbarie sia stata posseduta in allodio dagli arcivescovi di Reggio per mera usurpazione col titolo di Contea, oggidì fu ai medesimi tolta, e dichiarata città regia sotto l’immediato governo del sovrano. Questa città antichissima, sorta dalle rovine degli antichi Locresi Zefiri, è vescovile, ed il suo vescovato è uno dei più antichi dell’Italia, essendo stato fondato nel primo secolo della Redenzione. La sua cattedrale è servita giornalmente oltre dei semplici sacerdoti ebdomadari, da un capitolo composto di sette dignità, e tredici canonici, tra i quali si annovera il canonico teologo, il penitenziere, il sagrestano maggiore ed il bibliotecario. Il Capitolo suddetto gode il famoso titolo di archimandrita di Santa Maria di Tridetti, ed abbate di San Pantalemo. In questa città finalmente composta di quattro parrocchie, è fornita di molte chiese, di un magnifico seminario vescovile, di un ospedale di soccorso tanto ai poveri infermi, quanto ai poveri sani cogli assegnamenti mensuali, e di due monti, uno pecuniario, ed uno frumentario anche per i poveri. Vi sono inoltre la congregazione dei preti di Maria Santissima della Candelora, quella di Gesù e Maria, la confraternita del Rosario, per gli artegiani, quella di San Leone, e quella dello Spirito Santo, nelle loro rispettive chiese dello stesso nome. Fabbriche di manifatture non ve ne sono fuorché una di drappi di seta da poco tempo introdotta.
Dal saggio di Don Domenico Alagna- 1774
Bova, li 9.12.2012
p.s.: Si vocifera, da tanto tempo che nella concattedrale di Bova “Madonna dell’Isodia, è stato fatto un importante ritrovamento delle reliquie di un Santo (San Leoluca vescovo di Bova ???). Di tale ritrovamento ufficialmente non si sa niente, potrebbe questa notizia smuovere fatti storici consolidati nel tempo per tradizione???.
daniele dattola