In occasione dei festeggiamenti religiosi e civili in onore della protettrice S. Anna, ci siamo recati la sera del 26 a Staiti la festa si è svolta dal 16 al 26 luglio. Siamo arrivati di sera in questo paesino sito a 500 mt. s.l.m., da li una bella vista della fiumara di Bruzzano, un bel Paese, ben raccolto, risalente al 1500, che prende il nome dai proprietari che erano gli Staiti, ben tenuto, le stradine sono molto ben curate, si vede che è costruito sulla roccia, è cosi ben fatto che percorrendo le piccole stradine, si avverte un senso di sicurezza, oggi conta circa 260 abitanti, ma d’estate tornano gli emigrati da ogni parte d’Italia e d’Europa e i devoti dei paesi vicini, per cui Staiti diventa un paese vivace e palpitante, tutti tornano in occasione delle vacanze e della festa di S. Anna che costituisce il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità staitese. Dopo avere attraversato alcuni vicoli arriviamo nella piazza principale dove è posta la chiesa di S. Maria della Vittoria, luogo di incontro dei cittadini, una comunità piccola ma solida, che a tutt’oggi mantiene viva la cultura musicale bandistica,
entriamo nella chiesa e usciti vediamo il palco dove si esibiranno i Mattanza.
Una serata ventosa ma resa piacevole dal clima festoso, in alcuni punti vengono venduti i panini e le caratteristiche pitte. Molti sono venuti dai paesi vicini per ascoltare questo gruppo famosissimo, che da più di 30 anni, attraverso il suo capo storico Mimmo Martino rappresenta la nostra musica popolare,
Mimmo Martino è riuscito attraverso la sua ricerca, e la meticolosa passione che lo contraddistingue a trovare, trasformare e proporre i brani migliori della musica etnico popolare riproponendola attraverso i suoi concerti, con grande professionalità, facendoci amare questa musica che ognuno di noi porta dentro, e attraverso la sua musica la celebriamo ogni volta, rivivendola e amandola.
Dopo essere saliti sul palco il gruppo cosi costituito:
MIMMO MARTINO: voce, flauto dolce, percussioni, armonica
ENZO PETEA e GINO MATTIANI: fisarmonica, tastiere,
FABIO MORAGAS: chitarra battente, chitarra classica,
ROBERTO ARICO’: basso, contrabbasso
MARIO LO CASCIO: chitarre, lira calabrese,
ROSAMARIA SCOPELLITI voce,
GIACOMO FARINA (ex KUNSERTU): tamburi a cornice e percussioni.
Ha iniziato il concerto. Mimmo Martino, storico fondatore, che ha terminato l’evento con la famosa frase: : “Un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire!”, ecco il loro intento, mantenere viva la tradizione popolare calabrese che la modernità può rischiare di modificare e cancellare. Un impegno che tende a valorizzare le tradizioni e la cultura musicale della nostra terra e dell’area del Mediterraneo. Una serata con il gruppo in gran forma, nonostante il vento teso, suoni melodiosi e ritmici uscivano dalla strumentazione in loro possesso tipica della tradizione calabrese, il flauto, l’armonica, la lira, il mandolino, il tamburello. Un grande concerto seguitissimo dalla piazza che ha applaudito a lungo il gruppo. Auguro a loro un sempre maggior successo e crescita musicale, bravo e complimenti Mimmo.
Dopo i Mattanza il tradizionale e bellissimo ballo dell’asino (u camiddu), ed infine uno splendido spettacolo pirotecnico.
Staiti, li 26.7.2014
daniele dattola
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In questo blog mi sono occupato più volte della missione umanitaria in Africa, di un professionista che prestava la propria attività professionale a Melito. A me pare, da quello che sento dire, che L’Africa è anche qui in questo Paese, un territorio devastato da scelte politiche che lo porteranno allo sbando. Non ultima, voglio menzionare, la possibilità di vederci costruita una centrale a Carbone, non certo amata dai cittadini, che sanno i problemi che creerà nel nostro territorio.
Quando mi avvicino al nostro Ospedale varie sono le voci di malcontento, che si levano e da parte dei cittadini utenti, e da parte dei dipendenti. In Ospedale ormai sono rimasti pochi “eroi” che cercano, loro malgrado di mandare avanti le cose nonostante le difficoltà, carenze di medicinali, apparecchiature etc. bisogna fare qualcosa per l’utenza di questo nostro grande territorio, che è spaventata, disorientata, le cui donne non sanno dove andare a partorire (forse torneremo al vecchio sistema del parto in casa?), dove si devono portare i propri bambini in caso di necessità? Perché per ogni malattia di una certa entità bisogna subito emigrare in altre parti d’Italia?
E’ possibile continuare così?, tutti si lamentano evidentemente c’è qualcosa che non va. Nel 2014 la tecnologia è arrivata a fare cose incredibili e si sente da parte di tutti che mancano le cose a volte essenziali, qualcuno dice Melito è diventata come l’ Africa, mancano anche i farmaci di primo intervento, è possibile tutto questo? La situazione è anche aggravata a causa della presenza degli extracomunitari che arrivano inaspettatamente, sulle nostre coste, senza vaccinazioni e immunodepressi riportando malattie come tubercolosi, morbillo, varicella etc. che, se non curate per tempo, possono dare conseguenze devastanti.
In genere, nelle cose problematiche, cerco di essere sempre positivo, però a volte mi chiedo dove andremo a finire? Chi di dovere dovrebbe dare una risposta!!!
Melito di Porto Salvo, li 25.7.14
daniele dattola
Il 14.5.2014 Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato a RC., in visita alla Prefettura, dove insieme al Prefetto e al
Ministro Giuliano Poletti, ha incontrato alcuni lavoratori etc. In questa occasione, era in programma la visita al Museo
Nazionale di Reggio Calabria. Paolo Praticò di Melito P.S. , proprietario di un maneggio, Presidente del Circolo Ippico
Melitese, ha avuto l’idea di fare un regalo al premier, arrivato al Museo, si è rivolto ai militari in servizio , manifestando
la sua volontà, accompagnatolo dalla Segretaria di Renzi, questa lo ascolta e lui manifesta di voler consegnare al Premier un regalo in busta chiusa, spiega, Paolo, che nella stessa è contenuto un ferro di cavallo con i colori della bandiera italiana verde, bianco e rosso. La Segretaria dopo avere chiesto le generalità di Paolo gli chiede il regalo dicendogli che avrebbe provveduto Lei a darglielo, Paolo si rifiuta e gli replica che il regalo lo voleva consegnare Lui. Arrivato il premier Renzi, davanti ai Bronzi di Riace, in presenza del Sottosegretario Marco Minniti esponente autorevole del PD, del segretario calabrese del Pd Ernesto Magorno e di tante altre Autorità politiche, Militari e cittadini, la segretaria chiama Paolo, il quale consegna a Renzi il regalo dicendogli queste parole.” Le consegno questo regalo a nome della città metropolitana di Reggio Calabria”.
Renzi dopo avere aperto la busta ed essersi reso conto del contenuto, alza in bella mostra il ferro di cavallo, mostrandolo a tutti i presenti e dice a voce alta: ”Ne avevamo proprio bisogno!!!”
Fin qui tutto normale, vediamo il seguito ed ecco che la storia diventa interessante. Dopo il risultato delle elezioni Europee, del 25.5.2014, a sorpresa, Paolo Praticò riceve una telefonata, si presenta la segretaria del Premier Renzi, che a nome del Premier lo ringrazia perché il ferro gli ha portato veramente fortuna per aver raggiunto il PD il 40,81%.
Dopo il racconto di Paolo, cosi come dettagliatamente da Lui descritto, mi pareva giusto pubblicare questa notizia, il premier Renzi ha ritenuto il gesto di Paolo propizio per il buon risultato.
Si è saputo oggi, tramite il quotidiano La Gazzetta del Sud, che Ad Agosto il premier Matteo Renzi sarà in Calabria, a Gioia Tauro e Reggio Calabria. Lo ha fatto sapere il segretario calabrese del Pd Ernesto Magorno, riferendo quanto Renzi ha annunciato ieri sera all’assemblea dei parlamentari: “Il presidente del Consiglio ha annunciato, tra le altre cose, che ad Agosto visiterà 10 realtà particolari del nostro Paese, tra queste Gioia Tauro e Reggio Calabria. E’ un nuovo segnale, molto importante, dell’attenzione e della cura che il premier e il suo esecutivo hanno per la nostra regione, vista nella sua problematicità ma nel contempo come occasione di sviluppo e di rilancio del Mezzogiorno e dell’intero sistema nazionale”, ha commentato Magorno.
Melito di Porto Salvo, li 24.7.2014
daniele dattola
A Melito P.S,, in data 20.7.2014, alle ore 18,30, presso il Mausoleo Garibaldino, organizzato dalla FIDAPA di Melito P.S., un Convegno dal tema: ” Alla Scoperta del Nostro Territorio, viaggio tra sapori e natura, la Nostra Grande bellezza” con il Patrocinio del Parco Nazionale Aspromonte. Il Convegno ha avuto inizio con i saluti del Presidente FIDAPA di Melito Marilena Altomonte e di Francesco Saccà Presidente Provinciale Coldiretti. I lavori sono stati introdotti e coordinati mirabilmente da Palma Rita Mafrici Referente Commissione Ambiente e Turismo della Fidapa di Melito P.S.,
La piazza antistante il Mausoleo Garibaldino era gremito di persone, sono stati portati i saluti alle Autorità presenti tra cui il Consigliere Provinciale Pier Paolo Zavettieri, il Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Dr. Lucio Nucera.
Dopo le presentazioni di rito, Tosca Pizzi a cui era affidata la conduzione artistica ha introdotto un gruppo musicale locale costituito da Carmelo Maisano e Vincenzo Casile che hanno suonato alcuni brani grecanici.
Al termine dell’esibizione i lavori hanno avuto inizio con la relazione di Giuseppe Bombino, Presidente dell’Ente parco nazionale d’Aspromonte che ha trattato il tema:” L’Aspromonte e il Mediterraneo: la natura, l’umanità e la teoria del principio ordinatore”;
Subito dopo la relazione di Elvira Leuzzi , Responsabile Regionale Coldiretti Donne Impresa Calabria e Componente Distrettuale FIDAPA Commissione Agricoltura che ha trattato il Tema:” Il cibo come espressione dell’identità culturale, sociale, religiosa ed economica di un territorio”
è intervenuto dopo Giuseppe Battaglia guida escursionista e ambientale con un’interessante relazione sull’ambiente dal tema:” Ri-scoperta delle bellezze naturali
e paesaggistiche del territorio dell’Area grecanica”. Prima delle conclusioni l’intervento di Michelangelo d’Ambrosio
Responsabile della Commissione della condotta Loowe-Flood di Reggio Calabria Area Grecanica. A concluso i lavori Angiola Infantino, Presidente del Distretto Sud-Ovest della Fidapa. E’ stato un Convegno dagli argomenti molto interessanti, per cui un plauso va alla Fidapa di Melito P.S. . All’interno del Mausoleo Una mostra fotografica, dal tema: ”lavoro e impegno femminile nella Calabria Jonica Meridionale” di Santino Amedeo.
Melito di Porto Salvo, li 20.7.2014
daniele dattola
Il giovane rampante, Giuseppe Zavettieri, mi ha trasmesso il seguente articolo inerente la scuola:
Solo da qualche giorno si sono conclusi gli esami di stato nelle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado e già gli addetti ai lavori predispongono gli adempimenti necessari per un sereno ed ordinato avvio dell’ anno scolastico 2014.2015. Ancora qualche settimana di vacanze e poi per gli studenti reggini e calabresi delle scuole di ogni ordine e grado, così come per altri loro colleghi di buona parte delle regioni italiane, si riapriranno le porte delle aule per l’inizio delle lezioni fissato a lunedì 15 settembre.
Nelle scuole superiori, poi, in questo periodo si svolgeranno le operazioni di verifica dei debiti scolastici che gli studenti dovranno dimostrare di avere recuperato entro il 31 agosto. Si tratta di quelle prove che una volta erano chiamati esami di riparazione, interessano centinaia di studenti che nello scrutinio di giugno hanno avuto il cosiddetto giudizio sospeso, cioè non sono stati né promossi né bocciati e che, pertanto, dovranno sostenere le prove nelle materie insufficienti.
Questo è il tredicesimo anno della devolution in virtù della quale le Regioni autonomamente fissano la data d’ inizio e il termine delle lezioni. In Calabria il termine è stato decretato all’ 11 giugno 2015.
Per tutti, giorno più giorno meno, una lunga maratona di nove mesi di lezione, 206 giorni per la Calabria, fatto salvo il minimo dei 200 giorni di lezione previsti dall’art.74 del D.L.297/1994. I giorni di festa (escluse le domeniche) previsti dal calendario ministeriale sono al momento 11, vincolanti su tutto il territorio nazionale. E cioè l’1 novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre, Natale; il 26 dicembre; l’1 gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25 aprile, Anniversario Liberazione; l’1 maggio, Festa del Lavoro; il 2 Giugno, Festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono.
Il decreto del Presidente della Regione Calabria stabilisce, poi, che non si effettueranno lezioni il 2 novembre 2013 (festività Ognissanti), che le vacanze natalizie andranno dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014, quelle pasquali inizieranno dal 16 aprile 2014 al 22 aprile 2014.
Il nuovo calendario, così come prevede l’autonomia scolastica, è comunque flessibile e dà la possibilità alle scuole di proporre gli adattamenti che possono riguardare anche la data di inizio delle lezioni, nonché la sospensione, in corso di anno scolastico, delle attività educative e delle lezioni prevedendo,ai fini della compensazione delle attività non effettuate, modalità e tempi di recupero in altri periodi dell’anno.
Fermo restando che le singole scuole devono riflettere sul loro lavoro, sui propri punti di forza e di debolezza per migliorarsi in prospettiva è fondamentale precisare meglio i traguardi essenziali da raggiungere alla fine della scuola primaria e delle secondaria di primo e secondo grado. Puntare sulla formazione iniziale e in servizio dei docenti e ripensare alla proposta della scuola secondaria di primo grado che rimane sicuramente uno dei punti più problematici del sistema. E’ pur vero che anche la classe docente tutta deve fare autocritica e fornire ai giovani modelli didattici diversi. Dobbiamo capire che la scuola deve ritornare ad essere un luogo di formazione e di istruzione, meno progetti, più lezione, più attività di recupero di inclusione scolastica.
Novità, poi come capita ogni anno, per le dirigenze scolastiche. Difatti il Direttore Generale per l’ Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Dott. Marco Ugo Filisetti con proprio decreto prot. n° AOODRCAL10903 del 18.07.2014 ha effettuato gli affidamenti e mutamenti degli incarichi dirigenziali e la mobilità interregionale in entrata, con effetto dal 1° settembre 2014.
A Reggio, in particolare, lascia per raggiunti limiti di età la preside del “Preti Frangipane”, Rita Cananzicui va, insieme agli altri dirigenti della nostra provincia, un doveroso ringraziamento. Poiché hanno svolto con grande professionalità il loro lavoro contribuendo alla crescita qualitativa di tante generazioni.
Da rilevare i nuovi movimenti in città e in provincia: l’ Avv. Albino Barresi che andrà al “Preti Frangipane” di Reggio, la Dott.ssa Antonella Borrello all’ Istituto Comprensivo “Brancaleone Africo” di Brancaleone, la Dott.ssa Anna Maria Galletta all’ Istituto Superiore “Boccioni Fermi” di Reggio Calabria, Irene Consolata Mafrici all’ Istituto Comprensivo “Bova Marina Condofuri” di Bova Marina, la Dott.ssa Militano Marina all’ Istituto Comprensivo “Zerbi Milone” di Palmi, la Dott.ssa Francesca Morabito all’ Istituto Magistrale di Polistena, all’ Istituto Comprensivo “Moscato” di Reggio Calabria la Dott.ssa Caterina Moschella, il Dott. Pasquale Motta all’ Istituto Comprensivo “Sant’ Eufemia Sinopoli Melicuccà, la Dott.ssa Emilia Occhiuto all’ Istituto Comprensivo “Catona Radice Alighieri” di Reggio Calabria e la Dott.ssa Simona Sapone all’ Istituto Comprensivo “Foscolo” di Bagnara Calabra.
Sempre nella stessa giornata l’ USR Calabria ha disposto la tempistica per la presentazione da parte dei dirigenti scolastici delle istanze di incarichi aggiuntivi di reggenza per l’ anno scolastico 2014.2015.
Si aspettano, infine, le immissioni in ruolo dei vincitori del concorso a dirigente scolastico.
Un buon lavoro anche a tutti gli altri Dirigenti che da anni sono impegnati nelle diverse Istituzioni Scolastiche della nostra provincia.
Un pensiero finale, ma non per importanza va agli studenti, voglio dire ancora una volta di essere protagonisti del nostro futuro; fatevi valere per ciò che siete e per ciò che siete capaci di dare. Non abbiate paura di andare per il mondo a proclamare la giustizia e la pace.
Non abbiate paura di non cedere a facili e false illusioni: rispettate il vostro corpo e la vostra mente, l’alcool, la droga, il gesto e l’eloquio trasgressivo non rendono giustizia alla nostra capacità di far risplendere le cose più belle, la poesia, l’ arte, la fede e a che sono nel nostro cuore. Non abbiate paura di spendervi generosamente per gli altri, di essere onesti e leali anche se altri vi diranno di fare diversamente. Non abbiate paura di essere voi stessi, noi stessi.
GIUSEPPE ZAVETTIERI
Componente Direzione Provinciale Giovani Democratici di Reggio Calabria
Componente Federazione degli Studenti Provincia di Reggio Calabria
9 luglio. E’ arrivato 3 giorni fa, di sera in braccio alla sua nonna, 34,3 di temperatura, inzuppato e semicongelato, dopo 70 km in moto taxi, fatti sotto una pioggia quasi incessante e in coma da malaria cerebrale, un caso non solo disperato ma quasi impossibile. I soccorsi sono stati rapidissimi, riscaldarlo, prendere la vena…ho chiesto preghiere… Stamattina sono andata presto a trovare i bambini. Moamed, li nel suo lettino, il sondino naso-gastrico, la flebo, gli occhietti chiusi e la sua nonna seduta accanto. L’ho chiamato ed ha aperto gli occhietti e subito richiusi. È da ieri che risponde cosi, è da ieri che mi piace chiamarlo e, ogni qualvolta entro nella stanza, mi avvicino, lo chiamo e… mi si apre il cuore. E con la nonna ridiamo e ci diciamo cose in lingue diverse, ma è come se ci capissimo, il sorriso è lo stesso: si è accesa la speranza.
Osea nella lettura di oggi dice : E’ tempo di cercare il Signore… E Matteo nel vangelo di domani : Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Forse per trovare il Signore bisogna dare gratuitamente, e ciò si può fare solo se riconosciamo che tutto quello che abbiamo è dono. E allora? Che cosa resta nel nostro piatto se non le briciole di ciò che abbiamo ricevuto? Per prima cosa voglio assicurarvi che noi stiamo benissimo e siamo felici di stare qui, non saremmo partiti altrimenti. Ciò che vi racconto sono difficoltà, che si superano senza farci perdere la gioia di essere qui, come le difficoltà che si superano in un matrimonio quando ci si ama, sono modi diversi di vita ed è bene che tutti ci rendiamo conto che il nostro modo di vivere in Italia non è scontato per tutto il mondo. Qui impari tante cose. La temperatura si è abbassata, ora si sta molto meglio, eccetto sotto la doccia. Piove tanto, per fare 200 metri con ombrello ed impermeabile mi sono inzuppata, quando si può, bisogna aspettare che allenti, ma potrebbe volerci molto e quando metti piede fuori ricominciare alla grande. Lo stendino è sempre pieno di cose da asciugare, che alle volte impiegano anche più di 2 giorni e sembrano sempre umide. Tuttavia anche per lavare, devi aspettare che smetta di piovere, perché la fontana è fuori, dentro puoi lavare solo le cose piccole, perché il lavandino è piccolissimo. Fa giorno tardi, verso le 6, 30 e fa buio presto, verso le 18.30, sono circa 12 ore di luce e 12 di buio. Per me è un po un problema perché mi piace alzarmi presto la mattina e anche per fare colazione o scrivere al computer devo usare la torcia. Per Tito va bene, ma poi, alle 6,30 quando arriva la luce, o mette la mascherina per gli occhi che io (sapientemente ) ho portato o si alza, perché qui come in tutta l’Africa, ma anche il nord Europa non esistono persiane, serrande o simili. Tutte le domeniche a messa danno informazioni sull’ebola, è stato abolito il segno della pace ed introdotta la comunione nelle mani per tutti, ci diceva Clara che ha saputo che 2 preti si sono contagiati. Spero di riuscirvi a inviare un audio con i canti, sono bellissimi. Foto no, perché sono proibite dal cerimoniere, che fra l’altro stabilisce, se arrivi in ritardo, il momento in cui devi entrare, per non disturbare. Se non ce l’hai, ti da il fazzoletto per la testa. Stabilisce quando devi alzarti per l’offertorio (si va come per la comunione e si mettono i soldi in delle cassette diverse per i poveri delle diverse zone) e per la comunione. A Bova Marina raccoglievo i tappi, qui raccolgo le buste di plastica, poi le porto in ospedale e le regalo alle mamme che ne fanno pannolini per i bambini. Geniale! Io non ci avrei mai pensato, ma il bisogno aguzza l’ingegno. Alcuni, pochi, hanno qualche Pampers vero, anche qui si nota la differenza tra chi sta un po’ meglio e gli altri, che a volte non hanno neanche da mangiare. Qui non si butta proprio nulla e anche noi, a cui , tuttavia, non è mai piaciuto lo spreco, ci stiamo accorgendo che tante cose ancora si possono riutilizzare.
12 luglio. Muamed, per il quale avevamo di nuovo temuto e di nuovo chiesto preghiere, molto lentamente si sta rimettendo, oggi ho avuto l’impressione che quando l’ho chiamato, oltre ad aprire gli occhi mi ha cercato con lo sguardo ed ha accennato ad un sorriso, aprendo la boccuccia. Tito teme che abbia degli esiti, perché è stato troppo tempo in coma.
Stamane alle 7 hanno chiamato Tito, alle 9 sono andata io e proprio in quel momento passava la mamma con il corpicino del bimbo sulle braccia, avvolto nella “lappa”, il telo che usano per legare i bambini alla vita, purtroppo, questa volta era legato per la morte. Non ho avuto neanche il tempo di chiedere il suo nome e preghiere per lui, non ho avuto il tempo di segnarlo, ma lo ho affidato a Gesù, mentre passava, segnandomi io. Lo penso avvolto in quel caldo abbraccio che mai si raffredderà e in tanti bei colori come quelli della lappa a giocare felice, insieme ad Ibraim, dagli occhi grandi, a Jakaja, a Fatmata, a Geba e a tanti di cui non ho fatto in tempo a conoscere il nome, ma solo la loro sofferenza e quella dei loro familiari. In Uganda, dice Tito, in 2 anni e mezzo , ha visto solo qualche caso di malaria cerebrale, qui ne arrivano ogni giorno e spesso in coma, e chissà quanti non arrivano. Ci avevano detto che in Sierra Leone c’è la più alta mortalità infantile dell’Africa, ma mai pensavamo così. Sembrano favole raccontate per commuovere o numeri sparati a vanvera quando li sentiamo in conferenze o alla TV, qui sono nomi, volti, li abbiamo conosciuti, toccati, amati, anche se per breve tempo e il nostro pensiero li segue sperando di rincontrarli un giorno e di sorridere con loro.
14 luglio. Da quando un mare di preghiere giungono da tutte le parti e tanti chiedono di unirsi a questa “raccolta d’amore” molti bambini giunti in condizioni disperate si sono ripresi e sono tornati a casa: Gassimu, Tommy, Sebazu, Aizazacamara , Avuasesè, Joav, Mamiawa , e speriamo presto anche Sulleman, Kadì e Muamed. Questa è la nostra gioia! Isaia, nella lettura di domani dice: se non crederete non resterete saldi. Per restare uniti e perchè la nostra preghiera sia efficace e fedele è necessario credere. E saremo in grado di aiutare questi nostri piccoli fratelli o, come dice Ascenzio, di “allargare i lembi del cielo”, o aprire la tenda del tempio o meglio, per usare un ‘immagine cara a San Francesco, diventare “strumenti” attraverso cui passa la grazia, sacramento di giustizia. Nessuno può mai arrivare a immaginare quanto bene faccia realmente la preghiera, a chi la fa e a chi la riceve, quando esprime la nostra fede,: forse è questo l’ossigeno di cui l’africa ha bisogno o di cui tutti abbiamo bisogno per costruire la nostra casa sulla roccia?! E funziona, credetemi, avrei voluto vedeste, ad esempio, il sorriso di Avuasesè, per la quale mai avresti detto ce la potesse fare, e il sorriso della sua mamma e del suo papà, ieri, quando si preparavano a tornare a casa e ripetevano : Ma peela, a, kai Goma (andiamo a casa, oggi,grazie a Dio).
KAI GOMA e speriamo che questo mare diventi un oceano e circondi tutta la terra come elemento di unione e di trasmissione d’amore .
Continua Nunziella Lukas
20.7.2014 Chiedo preghiere per Amalakuma, Moibabakà. Sono in coma da malaria cerebrale;
21.7.2014 Chiedo preghiere per Mustafà e Muamed Lukas anche loro gravissimi.
22.7.2014 Purtroppo Muamed Lukas non ce l’ha fatta.
24.7.2014 Chiedo preghiere per Fatmata e Maada. Gli altri bimbi per cui avevo chiesto preghiere stanno un po’ meglio
Pujehun
Nunziella Squillaci
La Vostra missione è encomiabile, col tuo racconto riesci sempre ad emozionarmi, lo debbo ammettere non mi stanco mai di ripetere a Nunziella e Tito di stare attenti, forse sono esagerato ma sento verso di loro un’ansia che non avevo mai provato, loro capiscono la mia inquietudine e sempre privatamente, lo voglio svelare Nunziella e Tito, mi scrivono per rasserenarmi: “Stiamo bene. Il sito purtroppo l’ho potuto vedere una volta velocemente, quando arriviamo in ospedale la mattina non sappiamo cosa fare prima. La linea telefonica continuamente va e viene, è un’avventura, e per disperazione a volte desistiamo, poi c’è da guardare la posta, e alle volte da rispondere e spedire. E’ una lotta contro il tempo, è comunque bello constatare quanto ci vuoi bene…Grazie… si sente anche da lontano”. Non c’è alcun dubbio che vi voglia bene, come si fa non volervene.
Melito Porto Salvo, li 24.7.2014
daniele dattola
Mentre di mattina presto, casualmente, col mio fuoristrada, attraversavo il lungomare dei Mille, arrivato in prossimità della Piazza Porto Salvo di Melito, ho intravisto una figura che mi pareva nota, quando mi sono avvicinato sono rimasto sbalordito e dopo essere passato, ho subito messo la marcia indietro, e sono tornato sul posto, non credevo ai miei occhi…indovinate cosa ho visto? Rosario Azzarà Amministratore unico dell’ASED di Melito P.S. mentre scopava.
Si letteralmente così, Rosario Azzarà, personaggio di Melito conosciutissimo, che ha ereditato dal padre Cavaliere Giuseppe Azzarà, proprietario della O.E.G.A. (Officine Elettromeccaniche dal 1938 al 1980), una grande dote imprenditoriale e organizzativa, che fa onore a Lui e al paese di Melito, era nella famosa piazza di Melito e scopava.
Scendo dal mio mezzo e lo immortalo, ancora oggi non so cosa effettivamente stesse facendo, la piazza era vuota c’era qualche suo dipendente, la cosa mi ha stupito, ma non mi ha impedito di fare qualche foto,
naturalmente dopo le prime foto e dopo qualche battuta ci siamo messi tutti a ridere, ma questo non mi ha impedito di immortalarlo
è sempre un grande esempio che l’Amministratore Unico dell’Ased che non ha mai scopato in vita sua (si fa per dire) riuscissi ad immortalarlo.
Ricordo che L’Ased è un’ Azienda, che grazie all’impegno del suo dirigente (Saro) e dei Soci e di tutto il personale è cresciuta a dismisura, perché opera con professionalità nel campo dell’ecologia in vari Comuni della costa Jonica: Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, Bova Marina, Roghudi, Condofuri, Montebello Jonico, questo a dimostrazione che i servizi offerti evidentemente sono efficienti.
Melito di Porto Salvo, li 18.7.14
dattola daniele
Melito di Porto Salvo, li 18.7.14
daniele dattola
Chi ha (trova) un’amico ha (trova) un tesoro. Gli amici si devono accettare così come sono, con i pregi e qualche volta con i difetti ( se ne hanno), quando si vedono i difetti degli altri in genere non si notano i propri.
Nel lontano Luglio 2011 Carmelo Giuseppe Nucera, Presidente del Circolo Culturale “Apodiafazzi”, già sindaco di Bova, (voglio qui operare come fanno nell’Associazione Unicef , badano alla bontà degli uomini e al loro modo di fare senza citare i titoli che possiedono) comunque dottore è,
mi ha regalato un volume con questa dedica:”Al Carissimo amico daniele dattola con stima e amicizia”.
Il titolo è:”Bova Storia di una Comunità Greca di Calabria”, scritto da Carmelo Giuseppe Nucera, G. Caridi, ed E. Cozzetto, edito da Associazione culturale “Apodiafazzi”.
Così come in genera faccio, tornato a casa, lo depositai in libreria in attesa di tempi migliori e vuoi per un motivo, vuoi per un altro, oggi, dopo tanto tempo ho avuto modo e mi sono reso conto, leggendolo che è veramente un ottimo libro. Dopo averlo letto, con molta modestia, consiglio la sua lettura, a chi è particolarmente interessato alla storia di Bova, a chi ama la storia di questo territorio e a tutti quelli che amano leggere un buon libro di storia. Ci tengo a precisare, comunque, che questa non è un’operazione commerciale. Il libro, curato nei minimi particolari, inizia con una lettera dell’Autore scritta al Presidente della Repubblica, On.le Giorgio Napolitano con cui evidenzia le origini greche della nostra gente e dove Lo mette a conoscenza che intorno al 730 a.C. coloni provenienti da Calcide, insieme ad un gruppo di Messeni approdarono sul fiume Apsias (attuale Calopinace) e fondarono Reggio, una delle più importanti città della Magna Grecia. Ben presto dice il Nucera i cittadini reggini, divennero fedeli alleati di Atene. Tanto è vero che ad Atene, nel cimitero dal V° sec a.C., ci sono le ceneri dell’ambasciatore di Reggio Sileno, che era andato li per ottenere questa alleanza, quando la guerra del Peloponneso portò a Reggio l’armata navale dei Greci contro i siracusani. Nell’epigramma sepolcrale e’ scritto: ”Un tempo la vasta Atene seppellì questo eroe, venuto dalla patria qui per un’alleanza: è infatti Sileno figlio di Foco, che già nutri Reggio felice, uomo giustissimo”.
Il mare Jonio fu navigato dai Greci verso l’occidente per secoli e secoli, era una tappa d’obbligo per quelli che lo attraversavano per raggiungere il Tirreno. Cosa trasportavano le navi?, anfore,vasi dipinti, grosse giare piene di olio,
vino, grano per i loro commerci, invece i reggini si recavano ad Atene, per studiare, diventare filosofi o filologi, cosi quando tornavano in patria insegnavano nelle scuole. La cultura a Reggio era alta cultura. Reggio fu l’Atene, la seconda Atene del mondo antico. Nucera conclude la lettera dando il benvenuto al Presidente nella Reggio di cultura greca e lo invita a sollecitare le istituzioni della Calabria e il Governo Nazionale a concordare ed attuare un progetto per lo sviluppo e il lavoro in questa terra dove l’emigrazione decapita le forze del cambiamento, per rinverdire la lotta ai poteri mafiosi, che soffocano la Comunità per la mitigazione dei rischi: il sismico, l’idrogeologico, la desertificazione e io aggiungo la decarbonizzazione del territorio laddove qualcuno vorrebbe fare il contrario.
Chissà se il Presidente ha mai risposto a questa richiesta??? Continua il Nucera e’ necessario un progetto per la valorizzazione dei beni e delle aree archeologiche e, per la minoranza calabro-greca, il rispetto della Legge 482/99 che prevede l’insegnamento nelle scuole della lingua e l’intervento programmato del sistema radiotelevisivo pubblico.
La premessa continua con due interessantissime lettere, una di Domenico Raso, una di Fausto Cozzetto.
Si entra nel vivo della storia di Bova con articoli, che trattano delle diverse età, completi e variegati tutti scritti da eminenti personaggi, uno diverso dall’altro tra questi vi voglio citare :
Nell’Età Antica:
Le scoperte del Neolitico fatte dal Prof. Jon Robb dell’Università di Cambridge e dalla sua equipe, nel territorio di Bova, Umbro, Penitenzeria, San Salvatore etc. Di queste cose me ne sono occupato anche io in qualche articolo del mio sito, ma nel libro le argomentazioni sono più collegate tra di loro e molto professionalmente bene esposte. Un altro articolo è scritto dall’eminente prof. Franco Mosino dove viene esposta una storia della città di Reggio in modo lodevole il titolo è: ”Dal poema dell’Odissea ai Calabro-Greci passando attraverso il laboratorio filologico del reggino Teagene (VI° sec. A.C.) ed infine un articolo del Prof. Filippo Violi dove si tratta di un antico rito bovese: “La Palma di Bova”. Demetra e Persefone?
Nell’Età Medievale:
L’orma della Regina. Identità urbana e funzioni territoriali di Bova Medievale, di Francesco Campenni;
Bova nel Medioevo, Annotazioni archeologiche, di Francesco Antonio Cuteri;
I Vescovi di Bova in epoca medievale nelle carte ASV (Archivio Segreto Vaticano), di Francesco Sepe;
Età Moderna:
Etnia, Economia e religiosità in una comunità grecanica in età moderna di Renata Ciaccio;
Bova e l’avvio dell’età moderna, di Fulvio Mazza;
La fine del rito greco in Calabria e nella Diocesi di Bova, di Carmelo Giuseppe Nucera;
I Vescovi della Diocesi latinizzata di Bova nella prima età moderna (1500, 1600), di Enzo D’Agostino;
La Comunità Italo-Greca in Calabria, di Thimoty Violi;
Il busto e il reliquario di S.Leo nel santuario omonimo di Bova, di Pasquale Faenza;
Il Tipikon della cattedrale di Bova, di Antonio Scordino;
Documenti d’archivio sulla contea di Bova, di Domenica Lia Baldissarro;
Il Risorgimento:
Da Bova a Bova Marina, di Rosa Ciacco;
I fratelli Plutino e i grecanici nel Risorgimento, di Pietro Stilo;
Alla “Marina”. L’avvio del processo di urbanizzazione a valle di Bova, di Giuseppe Caridi;
Un microcosmo produttivo: il mulino ad acqua, di Delia Franco;
Memoria e quotidianità tra le carte d’archivio, di Francesca Tripodi;
Il Novecento:
Una forte identità politico civile: Bova nel Novecento, di Rossana Sicilia;
Bova e l’eredità socioeconomica ottocentesca, di Cristian Biancofiore;
To Laiini: storia di un lemma bovese, di Irene Campolo;
Suppliche alla Santa Sede contro l’abolizione della Diocesi di Bova o l’aggregazione ad altre, di A. Chilà;
Cutry Vincenzo e la Banda musicale di Bova, del Sac. Domenico Iiriti;
Epilogo e Appendice
La lingua greca in Calabria, di Gehrard Rohlfs;
Il manoscritto dell’Alagna, di Maria Pia Mazzitelli.
Come potete notare gli argomenti, ricomprendono un periodo che va dall’età antica a oggi, quindi si capisce benissimo che è un libro completo di tutta la Storia di Bova. Volutamente non mi addentro negli argomenti sarebbe come svelarne tutti i contenuti. Vi posso assicurare che è un buon libro che ognuno di noi che ama la storia dei paesi grecanici dovrebbe tenere in libreria. Non mi chiedete il prezzo perché per me è stato un regalo, chiunque è interessato all’acquisto può contattare il presidente del Circolo Culturale Apodiafazi per la difesa e la valorizzazione della lingua greco-calabra, Giuseppe Carmelo Nucera attraverso il sito
www.apodiafazzi.it
Occorre sempre guardare bene nel passato per avere un futuro migliore
Melito di Porto Salvo, li 16.7.2014
daniele dattola