Il 12 aprile 2014, alle ore 17,30 presso la Sala Conferenze dell’Hotel Serranò, si è tenuto un importante e riuscitissimo Convegno, organizzato dal Circolo Culturale “Meli” di Melito P.S. e da Città del Sole Edizioni, con la presentazione del libro postumo di Pasquino Crupi :”LA MADONNA DI POLSI nella letteratura calabrese del novecento”.
Al tavolo dei relatori erano presenti , il Presidente del Circolo Culturale “Meli” di Melito P.S., avv. Pasquale Pizzi,
(Avv. Pasquale Pizzi con la dr.ssa Antonella Cuzzocrea )
l’editore di Città del Sole Edizioni Dr. Franco Arcidiaco,
Don Pino Strangio, padre superiore di Polsi, che ha curato la prefazione del libro, Pasquino prima della sua morte, ha sempre esortato l’editore a pubblicare due sue opere, tra cui questa.
I lavori hanno avuto inizio con una breve introduzione del Presidente del Circolo Culturale Meli, Avv. Pasquale Pizzi,
seguita da una relazione dell’Editore di Sole Edizioni dr. Franco Arcidiaco
e dopo da una puntuale e precisa relazione di Don Pino Strangio,
non mi soffermerò molto sulle relazioni in quanto alla fine di questo servizio inserirò dei brevi filmati dell’evento. Durante i lavori sono stati proiettati dei filmati sulla vita del Prof. Pasquino e sull’evento della festa della Madonna di Polsi.
La Sala era gremita di persone.
Che dire il Prof. Pasquino Crupi era un grande uomo di cultura, ha scritto numerose opere, libri di poesie, era un politico decisionista, ma quello che più conta è che il Prof. Crupi, chiamato dagli amici Pasquino, oltre che un buono, E’ STATO SEMPRE UN UOMO LIBERO, CHE HA AIUTATO SEMPRE TUTTI NEL LIMITE DELLE PROPRIE POSSIBILITA’. Per questo motivo ritengo che Pasquino pur , non essendoci più, vivrà sempre con noi, e insieme a noi.
Mi accingevo a scrivere altre cose a favore di questo grande uomo, quando gli occhi si sono posati su un giornale che durante il Convegno hanno dato a mia moglie Lucia insieme al libro postumo sulla Madonna di Polsi. Il giornale è:”LETTERE Meridiane”. Non vi nascondo che mi ha emozionato molto, è un pezzo scritto dall’Editore Dr. Franco Arcidiaco, scritto con grande professionalità, mi ha colpito l’ esposizione dei fatti nei quali ripercorre l’ultimo periodo della sua vita, il titolo è:”SENZA PASQUINO LA QUESTIONE NON E’ PIU’ MERIDIONALE E’ IL ROSSO MAGGIO IL MESE DI PASQUINO CRUPI”:
Ecco di seguito l’articolo dell’Editore Franco Arcidiaco, non aggiungo altro su Pasquino, perché ritengo questo articolo esaustivo:
Il mese di maggio per Pasquino Crupi era un mese speciale: Il corteo della Festa del Lavoro e, quattro giorni dopo, la processione di San Leo. Due eventi, di natura solo apparentemente opposta, che lo coinvolgevano protagonista assoluto nella sua Bova. I primi giorni dello scorso Aprile, il professore mi convocò nel suo studio presso l’Università “Dante Alighieri”, la malattia gli aveva risparmiato solo lo sguardo fiammeggiante , il Santo operaio e la verve umoristica, ma la sua voce era debole e lo stesso immancabile sigaro non aveva il profumo di sempre. Lo guardai bene dietro la coltre di fumo, mi ricambiò lo sguardo e mi gelò :”Direttore, si avvicina il tempo del mio ultimo primo Maggio e della mia ultima processione di San Leo”. Non trovai nemmeno la forza di schernirlo, i nostri occhi si inumidirono all’unisono e mi precipitai ad abbracciarlo senza fiatare. Ci conoscevamo da troppi anni e mai avevamo barato tra di noi, nemmeno in occasione delle innumerevoli dispute conseguenti alle sue imprevedibili e repentine scelte politiche che mi spiazzavano. Ci davamo rigorosamente il “Voi”, lui, un gigante al mio cospetto, mi riservava un rispetto che mi metteva in imbarazzo. “Mi dovete pubblicare al più presto un librettino su S. Leo”, mi disse perentorio; trovai la forza di scherzare:” Professore, che fate vi buttate sotto le bandiere?”, “Direttore, lo sapete non potrei mai credere in un Dio onnipotente e, nel contempo, incapace di domare la scelleratezza dell’uomo e l’imperfezione della Natura. L’invenzione del libero arbitrio è la dimostrazione dell’incapacità della chiesa di dimostrare l’esistenza di un Dio; ma c’è un angolo importante della mia anima che riservo alla Madonna di Polsi, a cui era devotissima mia madre, e al culto di S. Leo il santo Operaio”.
Mettemmo subito in cantiere il :”S. Leo”, che usci qualche giorno prima della festa, ma poi le forze e gli ultimi sfibranti impegni non gli consentirono di riguardare il testo su Polsi. Nel rispetto della sua volontà e con il consenso del figlio Vincenzo, ho chiesto a Don Pino Strangio, rettore del Santuario di Polsi, di preparare una prefazione al volume che uscirà nei primi mesi del prossimo anno.
Il 21 agosto era un giorno caldo con il cielo coperto, davanti al portone della chiesa, circondato da centinaia di persone, mi guardavo smarrito, e cercavo di dare un senso a quella decisione dei suoi cari di fare svolgere il funerale in chiesa; ci misi poco a rendermi conto che i presenti lo trovavano del tutto naturale. Pur nel massimo rispetto della decisione della moglie e dei figli, mi rimbombavano nella testa le chiari parole che, pochi mesi prima, il prof. Mi aveva pronunciato e che io custodirò sempre come suo testamento spirituale. Nei giorni successivi alla sua morte, i media sono stati assaltati da “coccodrilli” di ogni specie.
Tanti ricordi erano sinceri e pertinenti, altri artefatti e opportunisti. Ma quello che veramente è risultato offensivo, fatto salvo, onore al merito, il sincero omaggio tributato da dirigenti e militanti del PDCI, è stato il silenzio della Sinistra ufficiale, quel mondo che Pasquino aveva incarnato e interpretato da protagonista, che non lo aveva mai amato veramente, spaventato probabilmente dal suo spirito eretico. E così il più grande interprete della cultura meridionalista, il più fervente cantore delle lotte del mondo operaio e contadino, brillante e corretto alfiere dell’edonismo laico, si è ritrovato ad essere celebrato prima tra le navate di una chiesa e subito dopo tra gli emicicli presidiati da una destra lontana mille miglia dalla sua storia e dalla sua cultura più profonda. Ironia della sorte e summa iniuria generata da questi tempi selvaggi.
Vari sono stati gli interventi alla fine delle relazioni:
l’intervento di Vincenzo Crupi, figlio di Pasquino;
del Vice Sindaco di Bova Marino
del Maresciallo Cosimo Sframeni
dell’ex Consigliere Provinciale Dr. Santo Ceravolo
del Dr. Francesco Baccellieri
del Consigliere Provinciale Pierpaolo Zavettieri
di un parente del prof. Crupi
e dulcis in fundo l’intervento conclusivo del giovane, brillante, Domenico Zavettieri
Occorre a questo punto, ormai è diventato prassi, fare un ringraziamento al Circolo Meli e al Dr. Arcidiaco “edizioni del Sole per questi bei momenti culturali che ci regalano.
Melito di Porto Salvo, li 12.4.2014
daniele dattola
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