Ho conosciuto, quasi per caso, grazie a un amico comune che ha fatto di tutto per farmelo conoscere, una persona a suo dire “eccezionale”. Ci siamo incontrati a Melito, ho capito subito che avevo davanti un soggetto “straordinario”, per questo vi voglio raccontare la sua storia. Si chiama Rocco Ciccone, una persona molto semplice, alla mano, una “Grande” persona.
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Nato a Taurianova, residente a San Ferdinando, è un calabrese doc. Rocco è un disabile, con una forza interna ineguagliabile, che ha cercato, non appena ci siamo messi seduti al bar “Cristal”, di mettermi a mio agio, e cosi mi ha raccontato, con un sorriso accattivante, un po’ della sua vita.
Questo mi ha permesso di comprendere che avevo davanti un “talento”. In quell’occasione, mi disse, che lo sport che ha sempre praticato, per lui è stato importante non tanto per la salute fisica ma anche per la salute mentale e spirituale. Facendomi capire, che praticando lo sport paralimpico riesce con la forza di volontà, ad affrontare vere e proprie barriere, molte causate dal pregiudizio e dalla discriminazione basata sulla disabilità e che attraverso lo sport è riuscito a dimostrare a se stesso “andando oltre” che tutto è possibile e che tutto è superabile nonostante le difficoltà che ognuno incontra;
parlava io lo guardavo cercando di metterlo a suo agio e Lui continuava sempre sorridente. . . “nonostante tutto, con la nostra forza e i nostri limiti puntiamo a manifestare la nostra normalità”.
Lui già aveva partecipato ad una manifestazione rallystica nazionale dove si era piazzato al primo posto della categoria speciale, vincendo il “Talent”,
quando conobbe a Bologna Martina Caironi campionessa mondiale Paralimpica plurimedagliata con oro, ragazza molto semplice, umile, che lo ha invitato e stimolato ad avvicinarsi alle discipline sportive Paralimpiche, cosi che ha deciso di entrare in questo mondo e a farne parte.
Esaminate le varie discipline si è soffermato in modo particolare su quella del tiro a segno. Riceve le prime lezioni, nel poligono di Tiro a Bologna da Vittorio Gnesini, tecnico e componente della Commissione gare, dove vengono studiate per Rocco apposite impugnature e particolari attrezzature.
Rocco con le sue capacità, così come è sempre stato, emerge tanto che il Responsabile tecnico della Nazionale Italiana di Tiro a segno Paralimpico Giuseppe Ugherani lo identifica fra gli unici quattro atleti al mondo che senza mani sono in grado di sparare con la carabina, anche a livello agonistico.
Dopo l’esperienza Bolognese torna in Calabria, un po’ sconfortato, Ugherani, invece, lo informa che in Calabria c’è una buona scuola di Tiro a segno a Palmi e gli fa conoscere il Presidente Giuseppe Gaudioso che lo accoglie con grande affabilità e gli affianca il Tecnico Felice Gaudioso che lo prepara, realizzando il primo prototipo di panchetto da tiro adattandolo a Lui.
Rocco Ciccone partecipa con successo a tutte le gare federali previste dal regolamento sia in Calabria che nel resto d’Italia, essendo Campione regionale dal 2017, ha rappresentato la Calabria ai Campionati italiani di Tiro a Segno negli anni 2017, 2018, 2019.
Ad un passo per entrare nella Nazionale Paralimpica di Tiro a Segno Italiana ed andare pure ai mondiali di Sydney nel 2019 con il record personale di 623.10 punti, nell’ambito della V° Gara Federale del 15.6.2019, mancando solo 10 punti dal risultato richiesto di 633 punti per entrare in Nazionale.
Il tutto realizzato con mezzi poco appropriati, come: una carabina Walther LG400, panchetto da tiro incompleto. Un’avventura superata brillantemente se pensate ha utilizzato un panchetto da tiro, fatto per lui ma che ancora oggi necessita di continui miglioramenti.
Ecco il vero problema per Rocco al fine di ottenere risultati eccellenti, è di avere bisogno di appositi ausili tecnicamente validi e un panchetto altamente professionale.
Ecco l’uomo che mi si è presentato davanti e che io ho cercato di stimolare augurandogli un primo posto nelle competizioni Nazionali, in modo che sia in grado di esprimere il suo grande valore sportivo.
Di seguito i risultati conseguiti da Rocco.
Mi pareva giusto farvi conoscere questo grande Calabrese.
Melito di P.S., li 5.3.2020
daniele dattola