(Alla fine del lavoro video)
Così come avevo annunciato precedentemente, ho partecipato, a Reggio Calabria, giorno 23.6.2012, presso una cappella privata, alla celebrazione del Gran Capitolo Templare organizzato dall’ “Ordem Civil Y Militar dos Cabaleiros do Tempio”.
Voglio ringraziare gli organizzatori dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio, e la Dr.ssa Silvana Salvaggio
che mi hanno consentito di partecipare e fotografare questa cerimonia che ritengo sia importante. Mi hanno spiegato che ho avuto questo consenso ad immortalarla in quanto per i Cavalieri del Tempio, è stato un evento particolare per la presenza dell’officiante la funzione religiosa Sua Eccellenza Leopoldo Francesco Luigi Mancini D’Ausignano, Monarca de Jure e de Facto della Pietà del Pellicano,
In quanto a Quest’Ordine piace il motto “Essere ma non apparire”.
Di seguito la Cappella pronta per la celebrazione.
Per fare capire meglio l’evento dove è stata officiata la:”Benedizione con la Comunione Templare” secondo il rito Cattolico Apostolico Assiro Caldeo, preciso che con questo nome venivano indicati i Cristiani dell’impero Persiano, detti Nestoriani, le cui origini risalgono all’apostolo Tommaso, questi Cristiani ebbero pochi contatti con Roma e L’impero Occidentale. Essi contrariamente ai Cristiani romani-Bizantini seguivano il credo religioso del Cristo Dio-Uomo e Maria madre dell’uomo e non Madre di Dio. Nel 1500 iniziò grazie ai missionari Cappuccini e Domenicani un avvicinamento con la Chiesa di Roma.
Oggi la chiesa Assira è divisa in due rami uno Nestoriano, l’altro Cattolico-Caldeo. In Italia i Cattolici Assiro e Caldei hanno costituito la chiesa Ortodossa Orientale Assiro-Caldea, che ha giurisdizione sull’Europa Occidentale; questa Chiesa è entrata definitivamente in comunione con la chiesa Cattolica nell’anno 2005. La Chiesa Assiro Caldea d’Occidente fin dal 1648, si è occupata della formazione religiosa e culturale dell’Ordine Monastico Templare della Pietà del Pellicano.
La Chiesa Assiro-Caldea è presieduta da Sua Eccellenza Leopoldo Francesco Luigi Mancini D’Ausignano, Monarca de Jure e de Facto della Pietà del Pellicano, dove riveste il ruolo di Gran Priore Spirituale. Primate d’Italia e dell’ Europa Occidentale della Chiesa Cattolica Apostolica Assiro-Caldea; Marchese di Ausignano e Grande Inquisitore.
Breve Storia del Templarismo
L’Ordine religioso-cavalleresco (Fratres Militiae Templi), fondato nel 1119 da Ugo di Payns per la difesa del S. Sepolcro di Gerusalemme, conquistato dai crociati, e per la tutela dei pellegrini che vi si recavano. Riconosciuto da Onorio III nel 1128, fu sottoposto al diretto controllo papale nel 1139. La sua regola fu scritta sulla falsariga di quella cisterciense e venne fatta approvare da Bernardo di Chiaravalle al concilio di Troyes. Nell’anno mille i templari si distinsero in molte battaglie contro i musulmani. Il movimento crociato ebbe il privilegio dell’esenzione fiscale e giunse a ricoprire un ruolo cruciale nelle transazioni commerciali tra l’Europa e l’Oriente, questi fatti resero rapidamente i templari una vera e propria potenza economica e anche politica, mettendoli però anche in contrapposizione a molti sovrani. Resta comunque indubbio l’impegno dimostrato da parte dei Templari nel corso della storia per la difesa della cristianità. Recentemente è stato chiesto al Vaticano un processo di revisione che cancelli la condanna ecclesiastica dell’Ordine e rivaluti ufficialmente la figura dei Templari, così come è stato fatto per Galileo.
Che genere di attualità si possa riconoscere nella scelta templare?
E’ una domanda per rispondere alla quale si deve comprendere come e perché, prima di essere una istituzione, l’ordine cavalleresco fu un’idea – per accedere alla quale era necessaria una complessa iniziazione, attraverso cui impegnarsi a fare osservare le leggi e i valori sui quali si fondava.
Leggi e valori niente affatto trascendentali ma concreti, attuali, civili: solidarietà, difesa dei deboli, protezione degli orfani e delle vedove, delle fanciulle indifese, fedeltà alla parola data, lealtà verso il proprio stesso nemico, pietà per l’avversario battuto sul campo – tutte cose che nessuna rivoluzione, nessuna evoluzione, nessun trauma della storia, ha mai privato del loro effettivo significato.
Cose mai desuete – disattese sì, spesso, ma mai negate dalla coscienza civile dei popoli. Valori che la società odierna deve assolutamente riscoprire e perseverare, per raggiungere una nuova coscienza sociale indirizzata al bene comune.
All’inizio della cerimonia sono stati fatti accomodare le signore ed i signori presenti nella qualità di ospiti, poi hanno preso posto nel “quadrato” Insigni Cavalieri di altri Ordini Templari invitati a presenziare alla cerimonia ed infine hanno fatto la loro entrata rituale i postulanti, i novizi ed i cavalieri Templari dell’ O.C.M.C.T. ospitante, successivamente hanno fatto il loro ingresso i Dignitari dell’Ordine tra cui il Gran Cancelliere d’Italia Cav. Antonino Paolo Salvaggio, il Gran Maresciallo d’Italia Cav. Massimo Adriano Antonello D’Agostino preceduto dal suo Scudiero e il Gran Priore Generale d’Italia Cav. Antonino Aloi seguito dal suo Gran Portaspada. Per ultimo il Monarca della Pietà del Pellicano S.E. Mons. Mancini.
Il Gran Maresciallo d’Italia Dr. Massimo D’Agostino, con il suo Scudiero che porta elmo e scudo di guerra s’inchina davanti al Gran Priore (Aloi) e offre la sua spada. Ciò significa che mette a disposizione tutta la magione nelle mani del gran priore.
Il Monarca bacia la spada e praticando l’unzione la benedice in alfa ed omega.Ciò vuol dire che sarà utilizzata a difesa del cristianesimo
All’inizio sono state accese le nove candele del candelabro (Hannukkah), corrispondenti ai nove Gran Maestri fondatori dell’Ordine Templare.
La cerimonia ha visto l’investitura di 4 novizi e la nomina di un cavaliere
Ultimata la nomina dei novizi, inizia la nomina del Cavaliere
Il neo Cavaliere viene fatto adagiare sul tappeto rosso con il volto all’ingiù
Tutti i Cavalieri gli girano intorno recitando antichi brani.
Uno di essi si avvicina al neocavaliere e gli inserisce alle estremità gli speroni
Il neocavaliere tiene un piede sula croce
I Cavalieri continuano a girare e a pregare, senza mai toccare il tappeto rosso.
Il neo Cavaliere viene sollevato e portato al cospetto del Gran Priore, dopo avergli tolto gli speroni
L’officiante gli pone le mani sul capo e subito dopo il Cerimoniere lo proclama Cavaliere, a questo punto tutti i Cavalieri presenti battono sul pavimento la punta della spada che provoca un particolare gradevole rumore.
Questa fase la potete seguire nel filmato alla fine del servizio
Al Cavaliere viene offerto pane bagnato nel vino e intinto nel sale.
Tutti si complimentano con il nuovo Cavaliere
A questo punto ha inizio la Comunione Templare.
Scambio di doni
Saluti del Monarca
Reggio Calabria, li 23.6.2012
daniele dattola
Lascia un commento