Sono un NO CARBONE convinto, capisco, però, che non ci sono solo i NO ma ci sono anche i SI. Per me tutte le opinioni sono rispettabili, ma la ragione che mi ha convinto a sostenere il NO è l’inquinamento dell’Ambiente e i logici gravi problemi di salute. Sui danni alla salute delle nano particelle, dell’Ossido di Carbonio ecc., è inutile che mi soffermi in quanto sono abbondantemente illustrati da importanti specialisti del Settore. Anche l’agricoltura subirebbe enormi danni.
Per questo motivo l’inculturizzazione offerta dalla Società che gestisce e sponsorizza il carbone (l’eventuale entrata in funzione della fabbrica servirebbe all’arricchimento di pochi soggetti a discapito di un’intera popolazione) con una promessa di assumere oltre 1500 lavoratori, di rinnovare le strutture portuali ecc. sa tanto di “specchietto delle allodole”. Il carbone è indiscutibilmente dannoso per tutta la popolazione di converso alcuni sostenitori del SI sostengono che sarebbero di gran lunga maggiori i benefici economici rispetto al male collettivo.
Se davvero costruita, la centrale a carbone garantirebbe a malapena a regime max 80-100 unità lavorative, questo dato calcolato alla luce delle assunzioni fatte nei pochi altri siti di questo genere in Italia (dove tutti i cittadini sono in fermento per l’inquinamento). Dopo aver inquinato tutto il territorio, cosa avremmo ottenuto??? Assolutamente nulla di buono. PERCHE’ I SINDACI DELL’AREA GRECANICA NON INVITANO I SINDACI DEI COMUNI DOVE SONO GIA’ OPERATIVE LE STESSE CENTRALI A CARBONE PER CHIEDERE LORO UNA PROFONDA ANALISI DEI COSTI CHE SONO TANTI E DEI BENEFICI CHE SONO MODESTI???
Essendo un NO convinto e preso atto che l’Italia è adesso guidata da un nuovo governo, vi segnalo un lavoro di grande interesse. Per tutti noi e anche per il fronte del SI; pubblicato in lingua inglese pochissimi giorni fa, è un lavoro scientifico frutto delle attività di ricerca di un PRESTIGIOSO CENTRO STUDI, BRUEGEL, CON SEDE A BRUXELLES.
Vorrei fare notare che Il nostro Presidente del Consiglio, Mario Monti, è sicuramente a conoscenza delle attività del centro BRUEGEL, in quanto è stato il primo Presidente del centro dal 2005 al 2008. Successivamente è stato nominato Presidente Onorario in riconoscimento del suo grande contributo e sostegno alla NASCITA DEL CENTRO BRUEGEL!
(da Wikipedia) BRUEGEL è un think tank (Centro Studi) indipendente, con sede a Bruxelles. Si occupa dello studio delle scelte di politica economica, ed è sponsorizzato da varie istituzioni e grossi gruppi industriali. Bruegel ha un consiglio scientifico, composto da 8 persone, riconosciuto a livello internazionale nel mondo Accademico. L’ex commissario europeo Mario Monti e gli economisti Jean Pisani-Ferry e Nicolas Véron sono stati fondamentali nella creazione di BRUEGEL, che è stata legalmente costituita nel mese di agosto 2004 e ha iniziato le attività nel 2005.
Il titolo dello studio è: “LA GRANDE TRASFORMAZIONE: DECARBONIZZAZIONE ENERGETICA DELL’EUROPA E DEI SISTEMI DI TRASPORTO” di Georg Zachmann ed altri.
Il lavoro, scritto in lingua inglese, attesta che (mi scuso per l’imperfezione nella traduzione) il mondo e l’Europa devono affrontare con maggiore forza e decisione sia la crisi economica di questi ultimi anni che i temi più scottanti della nostra società. Le tendenze attuali dimostrano non solo un aumento del tenore di vita di tutti noi, ma anche una continua crescita della popolazione mondiale, che dagli attuali 7 miliardi di persone potrebbe salire a 9 miliardi o più entro il 2050. Queste due tendenze avranno profonde implicazioni su noi tutti e la loro modalità di gestione diventerà, quindi, uno dei fattori alla base della prosperità e della pace nei decenni o addirittura secoli a venire. Più persone e più reddito aumenteranno la
domanda globale di energia, e la scelta delle fonti di energia sarà elemento di sicura importanza per capire l’andamento della temperatura globale. L’obiettivo concordato a livello internazionale di limitare l’aumento della temperatura a meno di due gradi Celsius sopra dei livelli pre-industriali appare sempre più illusorio. Atteso che le fonti energetiche fossili adesso dominano la scena energetica mondiale e sono la principale causa delle emissioni di anidride carbonica, e indirettamente determinando l’aumento della temperatura globale, una strategia di decarbonizzazione rappresenta una sfida decisiva per l’Europa e il mondo. Una transizione verso un’economia a basse emissioni di anidride carbonica potrebbe essere realizzata ad un costo relativamente modesto, dimostrano con dovizia di particolari gli autori, ma questo obiettivo impone una coerente strategia politica.
Riporto il link al lavoro pubblicato sul sito del CENTRO BRUEGEL; Il file in formato pdf è gratuitamente consultabile. BUONA LETTURA PER I CONOSCITORI DELLA LINGUA INGLESE
PERMETTETEMI DI CONCLUDERE CON UNA NOTA:
Se si continua a studiare e si presentano proposte di decarbonizzare l’Europa intera, NOI FACCIAMO UNA CENTRALE DI CARBONE A SALINE IONICHE???
Melito di Porto Salvo, li 9.2.2012
daniele dattola
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